Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Lanfranc Cigala
En chantar d’aquest segle fals
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Lanfranc Cigala
En chantar d’aquest segle fals
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Lanfranc Cigala
Testo

Edizione: Francesco Branciforti 1954; note: Sara Centili. – Rialto 15.iv.2003.

Mss.

C 343r (privo della decima strofa e con ordine delle strofe differente nella seconda metà),  I 93r, K 76r, a1 389, Mh2 8v (solo le prime quattro strofe), d 294r, e 152 (solo le prime quattro strofe), κ 124.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche:  Carl Appel, Provenzalische Inedita aus pariser Handschriften, Leipzig 1890, p. 176 (edizione basata sui soli manoscritti  CIK); Giulio Bertoni, «Il dolce stil nuovo», Studi medievali, 2, 1906-1907, pp. 352-416, a p. 409; Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 334; Francesco Branciforti, Il canzoniere di Lanfranco Cigala, Firenze 1954,  (Biblioteca dell’Archivum romanicum: s. I vol. 37), p. 239; Francisco Oroz Arizcuren, La lírica religiosa en la literatura provenzal antigua, Pamplona 1972, p. 310 (basata su C, ma con l’ordine delle strofe di AIKa1); Maurizio Perugi, «Numerologia mariana in due antecedenti del Petrarca», Anticomoderno, 4, 1999, pp. 25-43, a p. 34 (edizioni sinottiche di AIKa1 e C).

Altre edizioni:  François Just-Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, vol. V, p. 244  (edizione della sola prima strofa); Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1853, vol. III, p. 131 (riproduce la sola prima strofa secondo l’edizione di Raynouard); Carl Appel, Provenzalische Chrestomathie, Leipzig 1930, p. 143 (riproduce Appel 1890 con lievissime variazioni); Alfredo Cavaliere, Cento liriche provenzali, Bologna 1938, p. 435 (testo Bertoni 1915; traduzione italiana).

Nota filologica

La tradizione è chiaramente bipartita  in un gruppo italiano AIKa1 e un gruppo occitanico composto da CMh2eκ, ma le varianti tra le due redazioni, almeno fino alla quarta strofa, sono per lo più d’interesse locale e di lieve entità; a partire dalla quinta strofa, laddove C rimane testimone unico della tradizione occidentale, le differenze si fanno più macroscopiche, segnatamente per l’ordine delle strofe. L’edizione Branciforti si basa sul ramo italiano (più completo), di cui riproduce l’ordine strofico e la gran parte del testo, salvo di quando in quando appellarsi a C (in particolare la nona strofa è in gran parte fondata su questo testimone).

Metrica e musica

Metrica: a8 b6’ a8 b6’ b6’ c4 c4 b6’ b6’ d4 b6’ (Frank 328:1), dieci coblas singulars di undici versi con decimo verso fisso (Maire de Dieu con leggera modifica nella prima stanza); lo stesso schema metrico, ma senza refrain al nono verso è stato utilizzato da Bertran d’Alamanon (BdT 76.4).

Informazioni generali

Canzone alla Vergine, definita nel componimento chantar (v. 7) e antifena nella rubrica di C. – Il termine ante quem è il 1249, data di composizione del sirventese di Bertran d’Alamanon BdT 76.4 (Martin Aurell, La vielle et l’épée. Troubadours et politique en Provence au XIIIe siècle, Paris 1989), che ne è il contrafactum. – Perugi  indica questa poesia come modello principale della canzone mariana petrarchesca RVF CCCLXVI (Maurizio Perugi, «Lanfranc Cigala nell’epilogo dei Rerum vulgarium fragmenta», Studi medievali, 32, 1991, pp. 833-841; Maurizio Perugi, «Numerologia mariana in due antecedenti del Petrarca», Anticomoderno, 4, 1999, pp. 25-43). 

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