Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Peire Milo
S’ieu anc d’Amor suferc ni mal ni pena
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Peire Milo
S’ieu anc d’Amor suferc ni mal ni pena
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Peire Milo
Trad. it.

I. Se in passato ho sofferto per Amore e male e pena, dolore e tormento e tristezza e dispiacere e danni e patimenti, nel caldo e nel gelo, e pianti e gemiti e preoccupazioni e sospiri, ora gli sono grato del bene, perché mi dona la gioia, il vantaggio, il godimento, l’allegria e il divertimento in tutto e la benevolenza, che mi piace tanto che non mi sembra che ci sia del male.

II. Udite il profitto e il bene che Amore porta a colui in cui si insedia: perché ogni uomo che è governato dalla malvagità, se Amore gli si accosta, a mio parere, lo rende cortese, generoso e prode – cosicché egli inizia a frequentare le persone di valore e la sua condotta vale mille volte di più – e lo abbellisce con molte buone qualità. Colui che fa questo, mi pare che debba essere amato.

III. Detrattori bugiardi, abbiate una cattiva Quaresima, sì, e una cattiva annata, perché coltivate la menzogna così che la gente si danna e volge la gioia del mondo in pianto e in tristezza; perché biasimate Amore, che è tanto buono, solo perché non vi dà il suo amore: e non è giusto, perché è suo volere non amarvi, ma certo non vi fa guerra. 

IV. Fa bene ogni uomo che frena la sua lingua, e osserva ragione, diritto e mezura: chi non fa così, dovrebbe stare in una cisterna e dovrebbe soffrire pena e danno e tormenti; e se io fossi signore della corona, ah, disgraziato chi opera secondo la sua follia e si lascia andare a parlare senza ritegno! Gli strapperei la lingua dalle mascelle.

V. Per la grazia di Dio, sono nella catena d’Amore e ci sarò per il resto della mia vita: non smetterò, se anche tutto il tempo mi danna, di essere suo uomo e suo servitore; e devo farlo, perché Amore vuole che da una tal persona io abbia il suo amore e la sua accoglienza: è la più gentile di tutto il mondo, senza discussione. Gli rendo grazie, perché lo vuole e lo concede.

Testo

Edizione e traduzione: Luciana Borghi Cedrini 2008; note: Luciana Borghi Cedrini. – Rialto 19.v.2014.

Mss.

I 147v, K 133v, M 97v, N 105v, a (p. 246), z’ 1v (solo i vv. 1-2 e parte del 3).

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: : Carl Appel, Provenzalische Inedita auf Pariser Handschriften, Leipzig 1890, pp. 240-244 (su IKMa); Luciana Borghi Cedrini, Il trovatore Peire Milo, Modena 2008, p. 479.

Altre edizioni: Edmund Stengel, «Le chansonnier de Bernart Amoros», Revue des langues romanes, 45, 1902, pp. 44-64, 120-151, 211-275, a p. 259 (a); Monica Longobardi, «Frammenti di un canzoniere provenzale nell’Archivio di Stato di Bologna», Studi mediolatini e volgari, 36, 1990, pp. 29-55, a p. 37 (z’).

Metrica e musica

Metrica: a10’b10’c10’d10’e10’f10’g10’h10’ (Frank 879:7), in cinque coblas unissonans di otto versi. Questo schema interamente di coblas dissolutas conta quattordici esemplari, tra i quali oltre al solo che come questo abbia décasyllabes tutti femminili, la canzone di Guiraut Riquier BdT 248.48, spiccano alcuni di Arnaut Daniel. Peire Milo sembra qui avvicinarsi ad Arnaut per l’impiego sia delle dissolutas e di rimanti solo femminili, che Arnaut adottava anche nella sestina (come già notato da Dominique Billy, «La sextine à la lumière de sa préhistoire: genèse d’une forme, genèse d’un genre», Medioevo romanzo, 18, 1993, pp. 207-239, 371-402, a p. 387), sia di due rime rare, -ena ed -erna, la seconda delle quali in specie costituirebbe una marca danielina (cfr. Paolo Canettieri, Il gioco delle forme nella lirica dei trovatori, Roma 1996, cap. 8). Particolarmente interessante il rimante buzerna del v. 3, equivalente a qualche tipo di gelo o di gelata, che ha corrispettivi unicamente in due luoghi di Arnaut e in uno di Bertran de Preissac: il verbo correlato s’esbuzernar è attestato solo in Bertran de Born, sicché il lemma risulta circoscritto in testi di trovatori della Dordogne.

Informazioni generali

Canzone di lode ad amore e di biasimo ai lauzengiers, caratterizzata da toni forti e immagini spesso inconsuete.

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