Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
364.
21
Peire Vidal
Estat ai gran sazo
364.
21
Peire Vidal
Estat ai gran sazo
364.
21
Trad. it.
Note

I. Sono stato un gran tempo smarrito e in pena, ma ora sono contento più di un uccello o di un pesce, perché la mia dama mi ha fatto sapere che mi posso considerare un amante. Ah! che dolce sapore ha per me che si degni di volere che io torni a ben sperare.

II. E, Dio mi perdoni, non posso essere gioioso finché non torni velocemente nella dolce prigione in cui mi ha messo la sua bellezza, poiché lei è d’aspetto cortese e gioioso e dolce; per questa ragione non voglio ricchezza di terre né di averi tanto quanto fare ciò che le piace.

III. E mi piace a tal punto, quando guardo il suo viso e i begli occhi pieni d’amore, che non so affatto dove sono; a tal punto mi ha preso al laccio e vinto e conquistato, che non posso volgere altrove gli occhi né il mio amore, e invece quando posso vederla divento tutto allegro. 

IV. Signora, per il Dio del firmamento, poiché mi rendo a voi così, umile e volenteroso, misericordia e mercé e le preghiere e la buona fede mi concedano la vostra amicizia; e farete il vostro onore: davvero ho una gran paura che mi vinca il desiderio, di fronte al quale non posso essere padrone di me stesso.

V. E ho il cuore tanto rancoroso verso di lei che sia maledetta, perché per un conte rosso mi ha abbandonato. Davvero mi sembra una lupa, perché si è innamorata di un conte e si allontana da un imperatore, uno che ha fatto conoscere la sua lode in tutto il mondo: ma se uno mente non dice il vero.

VI. Dio salvi l’onorato marchese e la sua bella sorella, che con il suo amore leale ha saputo ben conquistarmi e meglio trattenermi.

VII. Figlia di re, mi è andata bene, perché ho perduto un falso amore e ne ho guadagnato uno migliore e che meglio sa valere e fare e dire cose piacevoli.

43. Il conte rosso, secondo l’autore della razo di questa strofa, sarebbe il comte de Fois (cfr. Jean Boutière - Alexander H. Schutz, Biographies des troubadours. Textes provençaux des XIIIe et XIVe siècles, Paris 1964, p. 384); sull’identificazione di questo personaggio mancano in verità elementi concreti, ma cfr. il riepilogo delle ipotesi avanzate in Avalle 1960, pp. 95-96, nota 43.

45-47. Sulle abitudini amorose della lupa e le fonti di questa comparazione cfr. Gabriel Bianciotto, «Na Loba et le plus laid de la meute», in Mélanges de philologie et de littérature médiévales offerts à Michel Burger, Genève 1994, pp. 301-320.

52. La sorella del marchese è Adelaide di Saluzzo, moglie del marchese di Saluzzo Manfredi II, la stessa dell’invio del famoso sirventese Bon’aventura don Dieus als Pizas (BdT 364.14) (cfr. Avalle 1960, I, p. 97, nota 52 e id., II, p. 180, nota 41). 

Testo

Edizione: d'Arco Silvio Avalle 1960; traduzione e note: Antonella Martorano. – Rialto 13.ii.2004.

Mss.

C 39v, Da 163r, H 26v, M 51r, Q 75r, R 47r, S 15, e 47.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Karl Bartsch, Peire Vidal’s Lieder, Berlin 1857, p. 8 (II) (secondo CMRS); Joseph Anglade, Les poésies de Peire Vidal, deuxième édition revue, Paris 1923 (Les classiques français du moyen âge, 11), p. 107 (XXXIV) (aggiunge varianti di HQ); Peire Vidal, Poesie. Edizione critica e commento a cura di d’Arco Silvio Avalle, 2 voll., Milano-Napoli 1960, vol. I, p. 91 (IX) («testo secondo il codice antico»).

Altre edizioni: Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, Roma 1931, p. 54 (testo Bartsch e Anglade); Paul Blackburn, Peire Vidal, New York 1972, p. 38 (traduzione inglese sul testo di Anglade); Robert Archer - Isabel de Riquer, Contra las mujeres. Poemas medievales de rechazo y vituperio, Barcelona 1998, p. 130 (testo Avalle).

Metrica e musica

Metrica: a6 b6 b6 a6 c6 c6 d6 d6 e6 e6 (Frank 592:68). Canzone di 5 coblas unissonans di 10 versi e 2 tornate di 5 versi.

Informazioni generali

Non si hanno per questa canzone elementi sicuri di datazione (cfr. Avalle 1960, pp. 92-93; anche per il riepilogo della bibliografia pregressa). Si può dire che è stata verosimilmente composta dopo il 1192 (se l’onrat marques del v. 51 è Bonifacio I di Monferrato [1192-1207]) e prima del 1202 (partenza di Bonifacio I per la crociata). – Secondo l’autore della razo a questa «mala chanso» replica Raimon de Miraval, Amors me fai chantar et esbaudir (BdT 406.4) (Jean Boutière - Alexander H. Schutz, Biographies, p. 385).

[]
chevron-down-circle