I.
II.
III.
IV.
I. Peire Bremon, molti leali pretendenti corteggiano sinceramente una donna piacente, ma (fra questi) due sono così belli e valorosi che lei mostra di gradirli entrambi. Uno riceve da lei l’impressione di essere amato, le adulazioni, il sorriso, lo sguardo e il diletto, per cui si pensa che egli riceva ancora di più; l’altro non più di un bacio di nascosto. Uno riceve da lei il suo onore, l’altro la ricompensa: dite a chi va meglio, secondo ragione.
II. Poiché vi piace tanto, signor Josbert, senza tema ingaggerò con voi una tenzone su questo argomento, e se mi vincete vi considererò saggio. Lascio a voi quello che considero un bugiardo e parteggio per l’amante leale e timoroso, che in segreto vive felice e onorato di un dolce piacere, poiché sa di essere amato: per questo gli va due volte meglio che all’altro che vi ho lasciato. Che Dio mi perdoni, ma se voi lo difendete siete in svantaggio.
III. Peire Bremon, una donna di grande valore non può amare più gentilmente il suo pretendente, salvando il suo onore, che mostrandogli discretamente che la sua presenza e le sue preghiere le sono gradite e accogliendolo gentilmente e rispondendogli con garbo e permettendo che le sia così vicino da suscitare la calunnia diffusa dai maldicenti, che lei sopporta di buon grado per farlo felice: tali onori senza riserve valgono molto di più di un bacio donato all’altro senza speranza d’altro.
IV. Signor Josbert, ho colto mille volte più il frutto che il fiore, e ho colto il frutto consapevolmente, perché il bacio è davvero il frutto dell’amore, e l’amante lo deve accettare con tale dolcezza che nessun’altra gioia gli sia più gradita. E chi desidera più il mormorio dei malvagi che un dolce bacio non sembra innamorato, perché un amante fedele deve avere la premura di proteggere la sua dama dallo scandalo: per questo vedo nel bacio un grande profitto.
Edizione e traduzione: Paolo Di Luca 2008; note: Paolo Di Luca. – Rialto 10.xii.2009.
E 223r.
Edizioni critiche: François-Just-Marie Raynouard, Choix de poésies originales des troubadours, Paris 1816-1821, 6 voll., V, p. 241 (edizione della prima cobla); Ludwig Selbach, Das Streitgedicht in der Altprovenzalischen Lyrik und sein verhältniss zu ähnlichen dichtungen anderer litteraturen, Marburg 1886, p. 104; William P. Shepard, Les poésies de Jausbert de Puycibot, Paris 1924, p. 52 (XVI); Paolo Di Luca, Il trovatore Peire Bremon Ricas Novas, Modena 2008, p. 319.
Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 d10 d10 c10 e10 e10 (Frank 635:1). Quattro coblas unissonans di dieci decenari; si rileva la presenza di cesure liriche ai vv. 7, 26, 35, 39.
Partimen di argomento amoroso che ambisce a dimostrare se sia più fortunato l’amante al quale la dama dimostra di accettare il suo amore apertamente tramite un bacio, col rischio di incorrere nelle calunnie dei lauzengiers, oppure l’amante che dalla stessa dama riceve solo un discreto contegno cortese, sottilmente definito semblan amoros, che non prevede esplicite manifestazioni di affetto. Benché la rubrica di E indichi che il componimento è una tenso, il suo carattere dilemmatico lascia piuttosto credere che si tratti di un partimen. – L’identità dei due interlocutori è ignota. Shepard, editore delle poesie di Gausbert de Poicibot, pur pubblicandola in appendice, afferma che «il n’y a rien dans la tenson qui montre que ce Josbert soit notre troubadour plutôt que Gausbert Amiel ou un autre» (Les poésies, p. x). Egli tuttavia non mostra dubbi nell’affermare che il Peire Bremon della tenzone sia da identificare con Peire Bremon lo Tort. Ma anche l’identità del secondo tenzonatore è indimostrabile su base interna. Jean Boutière (Les poésies du troubadour Peire Bremon Ricas Novas, Toulouse-Paris 1930, p. vii), ricordando che Peire Bremon Ricas Novas è quasi sempre nominato nelle rubriche dei manoscritti soltanto col suo soprannome, ed escludendo parimenti la paternità di Peire Bremon lo Tort, ipotizza che la tenzone coinvolga un altro trovatore di nome Peire Bremon. Di fronte alla mancanza di elementi utili a identificare con più precisione i due tenzonatori, l’attribuzione del partimen è destinata a rimanere incerta.