Lo XXVI [= 25°] vers d’en Gr. Riquier, l’an M[CC]LXXXXI, el mes d’abril.
I.
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III.
IV.
V.
VI.
Edizione: Monica Longobardi 1982-83, con modifiche; note: Monica Longobardi. – Rialto 16.xii.2002.
C 307 [ma 306]r.
Edizione critica: Monica Longobardi, «I vers del trovatore Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 29, 1982-83, pp. 17-163, a p. 154.
Altre edizioni: S. L. H. Pfaff, «Guiraut Riquier», Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1853-76, vol. IV (1853), p. 77 (LII); Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. II, p. 289.
Ed. 1982-83: 25 nescïejar. – Dalla rubrica di C mancano le centinaia.
Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 c10 d10’ (Frank 571:4). Cinque coblas unissonans di sette decasillabi e una tornada. Mot-refrain: guerra. Cfr. Monica Longobardi, «Osservazioni metrico-retoriche sui vers di Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 31, 1985, pp. 247-257, scheda a p. 257.
Scritta per celebrare la battaglia di Campaldino (11 giugno 1289) dove i guelfi erano capitanati da Amalrico di Narbona, figlio di Aimerico, in base a quanto rileviamo dal testo (vv. 2-3 e v. 36). Per Anglade (Joseph Anglade, Le troubadour Guiraut Riquier. Étude sur la décadence de l’ancienne poésie provençale, Bordeaux-Paris, 1905, pp.191-194) e Bossy (Michel André Bossy, «Cyclical Composition in Guiraut Riquier’s Book of Poem», Speculum, 66, 1991, 277-293, «Aimeric of Narbonne, son of Amalric IV and follower of Charles d’Anjou, was a military commander of the Florentine Guelfs», p. 289) si tratterebbe del padre Aimerico IV. Bossy ipotizza che tramite questo capitano, il giovane Dante, che militava nella medesima battaglia, abbia potuto conoscere quanto Guiraut stava ordinando in Canzoniere.