Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
437.
12
Sordel
Dompna, meillz q’om pot pensar
437.
12
Sordel
Dompna, meillz q’om pot pensar
437.
12
Note

15-16. Lo schema metrico richiederebbe una rima in -enz: Boni, dopo aver discusso dell’opportunità di un emendamento e aver notato come in effetti si dessero infrazioni alla regola flessionale per esigenze di rima, afferma di aver preferito conservare la lezione attestata (n. 15-16 pp. 29-30).

17. L’aggettivo natural riferito alla bellezza della donna viene tradotto ‘perfetto’: questa interpretazione è contestata da Wilhelm, che a p. 21 nota: «Boni translates “pure” although the world clearly, from its Latin derivation and in nonpoetic uses, means “natural” [così in effetti egli traduce il termine]. This attempt to suppress the erotic dates from scholarship on line 35 of Bernart de Ventadorn’s Lo gens tems de Pascor». Più che al passo in questione o agli altri, analoghi a questo, in cui si fa riferimento al joi o all’amor natural di discusso significato, l’occorrenza sordelliana andrà forse messa in parallelo con i molti passi trobadorici in cui l’aggettivo natural caratterizza la bellezza della donna. Ferma restando la positività dell’accezione, in riferimento a caratteristiche fisiche il termine andrà interpretato semplicemente come attributo di perfezione spontanea: si confrontino in particolare Aimeric de Peguilhan BdT 10.43 (v. 15: «d’amar son fin cors natural»), Aimeric de Sarlat BdT 11.3 (v. 42: «fina beutatz, ab natural color»), Bertran de Born BdT 80.12 (v. 21: «Fresca color natural»), Guilhem de Montanhagol BdT 225.2 (v. 45: «de natural resplandor»), Paulet de Marselha BdT 319.5 (v. 23: «quez a beutat natural»), Peire Bremon Ricas Novas BdT 330.5 (v. 35: «colors / fresca, natural e viva»), Peirol BdT 366.13 (v. 44: «e·l vostre cors francs, naturals, cortes»), Raimbaut de Vaqueiras BdT 392.18 (v. 30: «sa colors naturals»), Raimon de Miraval BdT 406.46 (v. 46: «sa beutatz naturals»). – Nella IV cobla ritorna il motivo della lontananza dall’amata, fonte di sofferenza per l’io amante: per il ricorrere di questo topos nelle canzoni di Sordello si confrontino ad esempio BdT 437.36 (come già notato da Boni, p. 30) e 437.17. Come in quest’ultimo testo, esso è giustapposto ai motivi altrettanto topici della morte per amore, del totale assoggettamento alla volontà della donna, dell’orrore all’idea di sminuirne il valore. – Al v. 36 va notata la forma isco (prima persona singolare dell’indicativo presente di eissir), giustificata da Boni sulla base di riscontri in testi provenzali non trobadorici (pp. clxxviii-clxxix).

39-40. Risultarono di difficile interpretazione al De Lollis, mentre Boni traduce riferendo il que del v. 40 alla frase precedente: «Perché è con me che vi adirate, cosa che mi toglie pensiero e riflessione?»: a suo parere, Sordello starebbe declinando il motivo topico del turbamento derivante dall’odio della donna (si legga la sua nota a p. 30).

43. La lezione merceiar è emendamento proposto da Mussafia (il ms. porta merceiaire, ed estrar in rima al v. successivo): il senso del passo dovrebbe essere «che io debba ringraziarvi», compatibilmente con l’uso normale della costruzione esser a + infinito per indicare la necessità dell’azione (si veda Boni, p. 31).

47. De Lollis leggeva tenha pagatz; Boni preferisce introdurre la preposizione, invocando l’analogia con il costrutto tener per pagatz e la sostanziale interscambiabilità fra a e per (p. 31).

50. Il v. 50 è ipermetro nel ms., che porta ja Deus o mercei a mon fenir: Boni emenda eliminando o (si veda la nota a p. 31).

Testo

Edizione: Marco Boni 1954; note: Elisa Guadagnini. – Rialto 3.xi.2005.

Mss.

F 10v (vv. 1-10 e 21-30), H 3r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Cesare De Lollis, Vita e poesie di Sordello, Halle, Niemeyer 1896, p. 199; Sordello, le poesie, Nuova edizione critica con studio introduttivo, traduzioni, note e glossario a cura di Marco Boni, Bologna, Palmaverde 1954, p. 26; James J. Wilhelm, The Poetry of Sordello, edited and translated, New York - London, Garland 1987, p. 18.

Metrica e musica

Metrica: a7 b7’ a7 b7’ c7 c7 d7 e8 d8 e8 (Frank 398:1). Cinque coblas unissonans di dieci versi e una tornada di quattro versi; i vv. 15-16 presentano rima in -en anziché la prevista rima -enz. Bartolomeo Zorzi adopera uno schema simile, ma con d rima femminile e diversa misura degli ultimi tre versi (BdT 74.5). Si noterà che descrivendo lo schema metrico Boni indica per errore la rima d come rima femminile (p. 26).

Informazioni generali

La canzone non presenta elementi utili alla datazione.

[]
chevron-down-circle