I.
II.
1 posc] pois 4 totz] tot 11 qi·n] qun 14 jauzenz] iauzisenz 18 eu manca a Da
Edizione: Francesca Sanguineti 2013; note: Francesca Sanguineti. – Rialto 5.ix.2013.
Da 208v (anonimo).
Edizioni critiche: Karl Bartsch e Eduard Koschwitz, Chrestomathie provençale (Xe - XVe siècle), Marburg 1904, col. 59; Jean-Marie-Lucien Dejeanne, Poésies complètes du troubadour Marcabru, Toulouse 1909, p. 219; Giulio Bertoni, «Un ‘comjat’ di Marcabru attribuito a Uc Catola?», Revue des langues romanes, 54, 1911, p. 67; Angelica Rieger, Trobairitz. Der Beitrag der Frau in der altokzitanischen höfischen Lyrik. Edition des Gesamtkorpus, Tübingen 1991, p. 455; Francesca Sanguineti, Rialto 5.ix.2013.
Metrica: a10 b10 b10 a10 a10 c10 c10 d10 d10 (Frank 504:4). Scambio di due coblas unissonans di nove decenari ciascuna.
Questo scambio di coblas tra una dama (bella amiga, v. 10) e il suo corteggiatore (bels amics, v. 1) ci è stato tramandato unicamente da Da, che trasmette il componimento adespoto. Nel ms. il testo occupa però la terza posizione (.iij.) all’interno di una sezione che si apre a c. 208r (.j.) con la tenzone tra Uc Catola e Marcabru, Amics Marchabrun, car digam (BdT 451.1 = 293.6), la quale reca in rubrica l’attribuzione a Ugo catola. Segue il sirventese satirico contro Marcabru, Tot a estru (BdT 16b.1), al quale è incorporato quello di risposta, Seigner n’Audric (BdT 293.43). Questa coppia di sirventesi, concepiti come un solo testo dal compilatore, occupano il numero .ij. nella piccola serie continua che è attribuita a Ugo catola mediante la prima rubrica che precede la tenzone. Tutti e tre i componimenti sono poi attribuiti in maniera concorde a Ugo catola nell’indice antico del manoscritto (c. 8r). L’assegnazione di questo comjat in forma di dialogo con una dama a Uc Catola, o quantomeno al medesimo Uc Catola che tenzona con Marcabru, è stata messa in discussione da Dejeanne, il quale ritiene che il componimento sia probabilmente posteriore per fattura all’epoca di Marcabru (contro l’attribuzione del ms. si vedano Dejeanne, Poésies complètes, p. 219, e Ulrich Mölk, Romanische Frauenlieder, München 1989, pp. 62-63 e pp. 199-200). Diversamente, Bertoni ha suggerito la paternità di Marcabru, ipotizzando che il copista ebbe sotto mano tre componimenti dialogici in cui il trovatore era coinvolto, mentre la rubrica che ci consegna il nome di Uc Catola potrebbe essere giustificata dal fatto che nel primo Marcabru è tenzonatore in seconda battuta (si veda Bertoni, «Un ‘comjat’ di Marcabru», pp. 67-70; lo studioso, tuttavia, osserva che questo testo si distacca per contenuto e per forma dalla restante produzione di Marcabru, cfr. n. 1). In assenza di dati ulteriori che ci consentano di chiarire l’identità dell’autore, l’attribuzione di questo singolare comjat rimane incerta.