Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
Las novas del heretje
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Testo

Ed. Peter T. Ricketts: Contributions à l’étude de l’ancien occitan. Textes lyriques et non-liriques en vers, édités par P. T. R., Birmingham 2000 (Association internationale d’études occitanes, 9), p. 75. – Rialto 10.v.2002.

Mss.

R 123r-124v.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione critica: Paul Meyer, «Le débat d’Izarn et de Sicart de Figueiras», Annuaire-Bulletin de la Société de l’histoire de France, 16, 1879, pp. 233-292.

Altre edizioni: François Just Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, V, Paris 1819, p. 228 (una selezione di circa 200 vv.); Karl Bartsch - Eduard Koschwitz, Chrestomatie provençale, Marburg 1904, col. 185 (dal v. 506 al 659); Carl Appel, Provenzalische Chrestomatie, Leipzig 1930, p. 152 (dal v. 443 al v. 633); René Nelli et René Lavaud, Les troubadours, Paris 1966, vol. II, p. 764 (dal v. 575 al v. 659).

Metrica e musica

Metrica: Lasse monorime di alessandrini; gli ultimi versi di IV, V, VI, VII, IX e X sono senari. L’ultimo verso di ogni lassa anticipa la rima della lassa seguente, creando una sorta di collegamento capcaudat, tranne che in III e in VIII; collegamento capfinit tra III e IV. In II si deve supporre che eorum sia in rima con -o stretta < -o(n). Alla fine di VIII la rima della lassa, -es, riappare se si completa la citazione biblica: in quacumque die invocavero: ecce cognovi quoniam Deus meus es, Ps 56 (55), 10. Rimanti latini alla fine di I, II, III e VIII (ricostruito); eorum (II) e homo (III) sono ossitoni, come normale nella pronunzia del latino in area occitana oltre che francese. Sprovviste di rime sistematiche le citazioni all’interno delle lasse.

Informazioni generali

Il testo può essere considerato composto dopo il 1242 qualora si legga ai versi 324-325 un’allusione al massacro di Avignonet, e dopo il 1244 se si identifica il So del verso 555 con il castello di So, o Son, nel Foix, che divenne un rifugio per gli eretici dopo la sconfitta di Montségur. Izarn potrebbe essere identificato con l’Izarn citato come fonte di alcune informazioni da Guillem de Tudèle nella Canzone della crociata albigese (l. 84, vv. 12-13), e che viene definito prior / de trastot Vielh Mores, cioè dell’arcidiaconatodi Vielmorès, una delle suddivisioni della diocesi di Tolosa prima del 1318; questa identificazione è però rifiutata da Eugène Martin-Chabot, nelle note della sua edizione della Canzone (La chanson de la croisade albigeoise, Paris 1960 [Les classiques de l’histoire de France au moyen âge], vol. I, pp. 202-203). Sicart de Figueiras probabilmente è il Sicardus de Figuiers citato come eretico in un processo verbale dell’Inquisizione di Carcassonne datato 3 marzo 1245 (Doat XXIII, cc. 209-217), ma che si riferisce ad eventi accaduti alcuni anni prima. Si aggiunga che secondo Jean Duvernoy («Albigeois et Vaudois en Rouergue», in Études sur le Rouergue. Actes du XLVIIe Congrès d’Etudes de la Fédération historique du Languedoc Méditerranéen et du Roussillon, Rodez 1974, p. 199 ss., a p. 202), Sicart de Figueiras dovrebbe identificarsi anche con  Sicard de Lunel, citato in altri documenti, e con l’autore della deposizione anonima contenuta alla c. 117 del ms. 202 delle Archives départementales de la Haute-Garonne.

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