Il sirventese Non sai rei ni emperador, con autodesignazione in tornada (v. 51) è attribuito dal ms. P a Giraut de Borneil e rientra in un gruppetto di quattro sirventesi trascritti alle cc. 5v-7r (Tals gen prezich’e sermona, BdT 242.77; BdT 242.52; Honratz es hom per despendre, BdT 242.38; Tot gen m’estav’ e suau et en patz, BdT 242.35), «unica di P, che devono essere ritenuti opera di autori assai posteriori al periodo di attività del trovatore limosino» (Gambino 2001, p. 380). Già Kolsen 1919 aveva respinto l’attribuzione a Giraut e, seguito anche da Panvini 1949, p. 103, e da Sharman 1989, p. 363, aveva proposto l’identificazione del marchese di Monferrato menzionato al v. 53 con Bonifacio I e, di conseguenza, aveva individuato un possibile autore in Peire Vidal, facendo leva sulle affinità con Per mielhs sofrir lo maltrait e l’afan (BdT 364.33), e in particolare ravvisando una corrispondenza tra la speranza espressa alla fine di Non sai rei (cfr. v. 56 q’el en sera reis coronaz) e il desiderio manifestato alla fine di Per mielhs sofrir (cfr. v. 50 corona d’aur li vir’el cap assire). Diversamente, Gambino 2001, p. 382, suggerisce una datazione molto più tarda del sirventese, partendo dalle analogie già riscontrate da Loporcaro 1988, p. 61, nota 40, con Be·m plai lo gais temps de pascor (BdT 80.8a). Entrambi i componimenti fanno parte di un manipolo di undici testi che condividono schema metrico e rimico, tra i quali No posc sofrir c’a la dolor (BdT 242.51) costituisce il modello metrico, sia perché si tratta di una canzone, sia perché è il testo più antico. La stessa ripresa di schema metrico e rimico da No posc sofrir c’a la dolor (BdT 242.51) porta ad escludere ulteriormente la paternità di Giraut de Borneil per Non sai rei, anche se in quest’ultimo sarebbero presenti non solo echi di No posc sofrir, ma anche e soprattutto di Be·m plai lo gais temps de pascor (BdT 80.8a), che ne costituirebbe pertanto il modello diretto (Gambino 2001, p. 381), viste le numerose parole-rima in comune e la tematica ripresa. Proprio la dipendenza di Non sai rei da BdT 80.8a, che è databile al 1219-1220 (cfr. anche Loporcaro 1988, pp. 62-63), determina una datazione successiva del nostro sirventese, nonché l’impossibilità di identificare il marchese di Monferrato del v. 53 con Bonifacio I, incoronato re di Salonicco nel 1204. Gambino 2001, p. 382, suggerisce pertanto di riconoscere nel marchese del Monferrato Guglielmo VII il Grande (1253-1292), figlio di Bonifacio II e di Margherita di Savoia e marito nel 1271 della figlia di Alfonso X di Castiglia, Beatrice (si veda anche Settia 2003). Il riferimento invece al re di Castiglia ai vv. 58-59, definito come de nou regnaz, spinge a collocare il sirventese necessariamente prima del colloquio di Beaucaire del 1275, data che coincide con declino della parabola alfonsina e col tramonto del sogno imperiale di Alfonso X (su cui si veda Casella 1929). A partire da questi riferimenti storici, Non sai rei ni emperador potrebbe essere datato tra il 1271-1272, data delle nozze di Guglielmo VII con Beatrice, figlia di Alfonso X, e il 1275, anno che segna l’inizio di problemi di politica interna in Castiglia, sicché Alfonso X non avrebbe potuto essere definito “di nuovo regnante”, e «potrebbe essere letto come un’esortazione al signore di Monferrato, aspirante re, e ad Alfonso X, aspirante imperatore, a dimostrare polso nelle difficili faccende di governo» (Gambino 2001, p. 383).
Casella 1929
Mario Casella, voce «Alfonso X, el Sabio, re di Castiglia e di León », in Enciclopedia italiana, Roma 1929, versione in rete (www.treccani.it).
Gambino 2001
Francesca Gambino, «Osservazioni sulle attribuzioni “inverosimili” nella tradizione manoscritta provenzale (I)», in Le rayonnement de la civilisation occitane à l’aube d’un nouveau millénaire. Actes du 6e Congrès International de l’Association Internationale d’Études Occitanes (Wien, 12-19 septembre 1999), Wien 2001, pp. 372-390.
Kolsen 1919
Adolf Kolsen, «Altprovenzalisches (Nr. 3-5)», Zeitschrift für romanische Philologie, 39, 1919, pp. 156-173.
Loporcaro 1988
Michele Loporcaro, «“Be·m platz lo gais temps de pascor” di Guilhem de Saint Gregori», Studi Mediolatini e Volgari, 34, 1988, pp. 27-68.
Panvini 1949
Bruno Panvini, Giraldo di Bornelh, trovatore del sec. XII, Catania 1949.
Settia 2004
Aldo Settia, voce «Guglielmo VII, marchese di Monferrato», in Dizionario Biografico degli Italiani, 60, Roma 2003, versione in rete (www.treccani.it).
Sharman 1989
Ruth Verity Sharman, The “cansos” and “sirventes” of the troubadour Giraut de Borneil: a critical edition, Cambridge 1989.