I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
I. Quando Amore ha scoperto che il mio cuore aveva smesso di pensare a lui, mi ha attaccato con una tenzone, e potete sentire come: «Amico Peirol, vi sbagliate a prendere le distanze da me; e dal momento che non fissate la vostra attenzione su di me o sul canto, ditemi: che valore avrete?».
II. «Amore, vi ho servito a lungo e sapete quanta poca gioia ho avuto da questo, eppure ciò non vi ispira alcuna compassione; non vi rivolgerò alcuna accusa, a condizione che da ora in poi mi concediate un po’ di pace – non vi chiedo altro, perché nessun altro premio mi farebbe così piacere».
III. «Peirol, state forse dimenticando la buona e nobile signora che vi ha accolto con tanta dolcezza e tanto amore, solo per mio volere? Voi siete troppo volubile, eppure non l’avete mai dato a vedere, perché eravate così felice e amoroso nelle vostre canzoni».
IV. «Amore, non ho mai fallito in questo prima d’ora, ma ora fallisco contro la mia volontà, e prego Dio che Gesù mi guidi e metta pace rapidamente tra i re, perché il soccorso (per la terra santa) è troppo lento e il nobile e coraggioso marchese ha un grande bisogno di più compagni».
V. «Peirol, i turchi e gli arabi non lasceranno mai la Torre di Davide a causa dei vostri attacchi! Vi sto dando un consiglio buono e saggio: amate e cantate spesso. Volete andare laggiù allorché gli stessi re non lo fanno? Guardate le guerre che combattono e vedete come i baroni trovano pretesti (per non andare)».
VI. «Amore, i re possono anche non andare, ma io vi dico questo a proposito del Delfino: egli è così nobile che non resterà qui a causa delle guerre o per voi».
VII. «Peirol, molti amanti partiranno piangendo dalle loro amate che sarebbero rimasti qui felici, se non fosse per Saladino.»
3. tenson: si tratta di una tenzone fittizia con Amore; sulle tenzoni fittizie in generale e sui dialoghi con le personificazioni, tra cui rientra questo componimento, si rimanda a Francesca Sanguineti, «Al margine della tenzone: la tenson fictive in lingua d’oc», Romance Philology, 70, 2016, pp. 435-458, in particolare alle pp. 446-449. Nel corpus trobadorico l’altra tenzone fittizia con Amore è Raimon Jordan, de vos eis vuelh apendre (BdT 404.9) di Raimon Jordan. La tenzone fittizia di Peirol mostra inoltre affinità con un anonimo componimento dialogato in lingua d’oïl, Kant amors vit ke je li aloignoie (RS 1684).
30-32. I versi fanno riferimento ai contrasti (si veda anche il v. 43) tra il re di Francia (Filippo Augusto) e il re di Inghilterra (forse Enrico II), che soltanto il 22 gennaio 1188, a Gisors, decisero di impegnarsi seriamente nella crociata senza programmare però nell’immediato la loro partenza. Proprio il ritardo della loro partenza per la Terrasanta viene qui ricordato con una velata nota polemica, mentre dopo l’assedio di Gerusalemme del 2 ottobre, nel mese di novembre Saladino rinnovò l’assedio di Tiro, che fu salvata solo grazie alla strenua difesa di Corrado di Monferrato.
35. (e)l marqes: il riferimento è al marchese Corrado di Monferrato, il cui impegno crociato, in attesa dell’aiuto di Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone, è celebrato anche da Bertran de Born in Ara sai eu de prez qals l’a plus gran (BdT 80.4). Su questo marchese del Monferrato si veda anche Jonathan S. C. Riley Smith, voce «Corrado, marchese di Monferrato», in Dizionario Biografico degli Italiani, 29, Roma 1983, versione in rete (www.treccani.it).
37-39. L’allusione di questi versi è all’assedio e alla caduta di Gerusalemme, provocata da Saladino (cfr. v. 52) nell’ottobre del 1187.
Edizione: Ruth Harvey 2013; traduzione: Luca Barbieri; note: Francesca Sanguineti – Rialto 26.vi.2024.
A 178v, C100v, D 147r, G 48v, I 158r, K 144r, L 30r, M 183r, N 282v, O 34, R 76v, S 83, T 159v, a 180.
Edizioni critiche: Vincenzo Crescini, «Di una tenzone imaginaria», in Bausteine zur Romanische Philologie, Festgabe für Adolf Mussafia, Halle 1905, pp. 461-472, ristampato in Id., Románica fragmenta, Turin 1932, pp. 494-506; Vincenzo Crescini, Manuale per l’avviamento agli studi provenzali. Terza edizione migliorata, Milano 1926, p. 221; Stanley C. Aston, Peirol, Troubadour of Auvergne, Cambridge 1953, p. 157 (rinvia a Crescini 1905); Ruth Harvey, Rialto 30.ix.2013.
Altre edizioni: Provenzalisches Liederbuch. Lieder der Troubadours, hg. Erhard Lommatzsch, Berlin 1917, p. 135 (testo Crescini 1905); Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. I, p. 27 (testo Crescini 1926); Martin de Riquer, Los trovadores: historia literaria y textos, 3 voll., Barcelona 1975, vol. II, p. 1120 (testo Aston); Frede Jensen, Troubadour lyrics. A bilingual anthology, New York 1998, p. 368 (testo basato sul ms. A).
Metrica: a7 b7 a7 b7 b7 c7 c7 d7 d7 (Frank 335:6). Cinque coblas unissonans, più due tornadas di quattro versi ciascuna. Rime: -it, -en, -an, -os.
Tenzone fittizia, in cui il motivo della rinuncia ad Amore si combina con quello della partenza per la crociata, che fornisce una giustificazione valida all’abbandono di Amore e del canto. Lo sfondo storico è infatti costituito dalla partenza per la terza crociata (1189-1192), come dimostrato dalle allusioni al Saladino (v. 52) e al disaccordo tra i re di Francia e di Inghilterra (v. 32), sicché il componimento può essere datato dopo la caduta di Gerusalemme (ottobre 1187); per approfondimenti si rimanda alle Circostanze storiche.