(Tribolet ?)
I.
II.
Edizione e note: Francesco Carapezza. – Rialto 27.xi.2002.
G (c. 128v, rr. 128c22-37).
Edizione diplomatica: Giulio Bertoni, Il canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana R. 71 sup., Dresden 1912, p. 428.
Edizione critica: Carl Appel, Poésies provençales inédites tirées des manuscrits d’Italie, Paris-Leipzig 1898, p. 127.
Altre edizioni (testo Appel): Pierre Bec, Burlesque et obscénité chez les troubadours, Paris 1984, p. 167; Giuseppe Edoardo Sansone, I trovatori licenziosi, Milano 1992, p. 74.
Metrica: a10 b10’ a10 b10’ | b10’ c6’ / x8 x8 c6’ (a = -ós, b = -ia, c = -ama, x = -iu). Due coblas unissonans con refranh variato. La partizione fra la strofa e il ritornello va individuata, a mio vedere, e diversamente da Frank 344:3 («Vers 5-8 [leggi 6-9]: refrain») seguito da Bec 1984 e da Sansone 1992, non prima ma dopo il senario con rima in -ama, sintatticamente collegato (subordinata consecutiva introdotta da qe) al verso precedente nella prima cobla. L’ottonario con rima in -iu, che si ripete identico dopo la seconda cobla (v. 7 = v. 16), inaugura quindi il refranh, che costituisce un periodo isolato. La rima parossitona c (-ama) funge così da collegamento metrico fra la cobla e il refranh. Una forte pausa sintattica si ha inoltre, in entrambe le strofe, dopo la quartina a b a b.