I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
Edizione e note: Federica Bianchi. – Rialto 15.ii.2003.
C 323v.
Edizioni critiche: Franz Eichelkraut, Der Troubadour Folquet de Lunel, Berlin 1872 (rist. anast. Gèneve 1975), pp. 14-16 (II); Giuseppe Tavani, «Il sirventese Al bon rey di Folquet de Lunel (BdT 154.1). Proposta di revisione testuale e di traduzione», Critica del testo, IV/2, 2001, pp. 348-350.
Altre edizioni: F. J. M. Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, Osnabrück 1966 (ristampa dell’edizione di Parigi 1816-1820), IV, pp.239-241; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provezalischer Sprache, Berlin 1846-53, III, pp. 163-164; Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, Roma 1931, II, pp. 277-281; Manuel Milá y Fontanals, De los trovadores en España [1861], edición preparada por C. Martínez y F. R. Manrique, Barcelona 1966, pp. 196-198 (riproduce Raynouard); Martín de Riquer, Los Trovadores. Historia literaria y textos, Barcelona 1975, III, pp. 1552-1555 (riproduce De Bartholomaeis); Carlos Alvar, La poesía trovadoresca en España y Portugal, Madrid 1977, pp. 217-220 (III, IV e V coblas e II tornada, riproduce Riquer).
a8 b8 a8 b8 c10’ d10 d10 c10’ (Frank 421:24). Sei coblas unissonans di otto versi più due tornadas di quattro versi.
Sirventese dedicato ad Alfonso X di Castiglia e databile tra luglio e settembre del 1273 (cfr. Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche cit., II, p. 277). Legato alla figura del re Sabio è il viaggio in Spagna di Folquet de Lunel, il quale nel 1269 si trova al seguito dell’Infante Don Pietro d’Aragona che si dirige verso Toledo per incontrare Alfonso X. Come tutti coloro che accompagnarono l’Infante, anche Folquet ricevette un ‘guiderdone’ («Archivo de la Corona de Aragón, registro 34, fol. 59 v. La nota, referente a la localidad de Riello – cerca de Cuenca –, es así: Dalfinet e Folquet, 3 solidos. Cerverí, 1 solido. Así pues, Dalfinet y Folquet se repartían tres sueldos de quitación, algo más que Cerverí»., cfr. Martín de Riquer, Los Trovadores cit., III, p. 1550, nota 3), al quale forse è dovuta – oltre al fatto che è uno degli ideali maggiori della cortesia – l’insistenza sulla largueza del re Alfonso (vv. 4, 9-10, 14-16 e 17-18). Nel sirventese Folquet appoggia la candidatura del re all’Impero (vv. 25-32); il nuovo imperatore sarà designato dagli elettori il primo ottobre 1273 a Francoforte, ma ad essere eletto non sarà Alfonso X, come auspicato dal trovatore, bensì Rodolfo I d’Asburgo, riconosciuto imperatore dal Papa Gregorio X durante la terza sessione del Concilio ecumenico a Lione (7 giugno 1274). Il cosiddetto «fecho del Imperio» è, secondo il bilancio fatto da Carlos Alvar (La poesía trovadoresca cit., p. 258), l’argomento più trattato dai trovatori che cantarono il re di Castiglia e Leon.