I.
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IV.
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VII.
VIII.
Edizione: Adolf Kolsen 1910-35; note: Sara Centili. – Rialto 13.xii.2002.
A 11, B 6, C 7, D 6, I 22, K 11, M 1, N 164, Q 99, R 83, O 28, Sg 65, T 234, U 7, c 3, ca; str. 1 in e 212, incipit in N2 4.
Edizione critica: Ruth Verity Sharman, The «Cansos» and «Sirventes» of the Troubadour Guiraut de Borneil: A Critical Edition, Cambridge, Cambridge University Press, 1989, p. 120 (XVIII).
Metrica: a4 b4 c8 c8 d8 d8 e8 e8 f8 a8 f8 (Frank 826:1, unicum). Sette coblas unissonans di undici versi e una tornada di tre versi; le prime sei strofe presentano, a due a due, un sistema di mots-refrain derivativi incrociati: i rimanti dei primi due versi tornano, in posizione inversa e con differente flessione, nella strofa successiva (str. 1 chantar / amars, str. 2 amar / chantars; str. 3 par / chastiars, str. 4 chastiar / pars; str. 5 afar / avars, str. 6 avar / afars.
L’edizione Kolsen, di spirito lachmanniano, è basata sul gruppo CDMOQRSgT, «besonders M Sg»; in realtà il ‘ramo veneto’ ABIKN non presenta grosse differenze sul piano testuale; l’edizione Sharman, basata sul criterio del ‘miglior manoscritto’, è fondata su Sg, ma presenta un testo sostanzialmente analogo a quello di Kolsen. Si noti soltanto che secondo Sharman la lezione anes del v. 60 è erronea, poiché non si trova in alcun testimone (soltanto annes in c): la lezione quasi unanimamente tradita sarebbe ames. – Le uniche possibilità di datazione risiedono nell’individuazione dei personaggi celati sotto i senhals di Mos Bels-Senhers (v. 40) e Senher Sobre-Totz (v. 78). Il primo, quello della donna amata, che torna più volte nel canzoniere di Guiraut de Borneill, è utilizzato anche da Bertran de Born e secondo Stroński (La légende amoureuse de Bertran de Born, Paris 1914, pp. 94-98) si tratterebbe della maggiore delle figlie del visconte Raimondo II di Turenna; il secondo è identificato dalla razo di 242.73 (tradita da N2) con Ramon Bernart de Rovinha (discussione delle possibilità di identificazione dei senhals in Sharman, pp. 6-8).