Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Lanfranc Cigala
Entre mon cor e me e mon saber
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Lanfranc Cigala
Entre mon cor e me e mon saber
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Lanfranc Cigala
Testo

Edizione: Francesco Branciforti 1954; note: Sara Centili. – Rialto 15.iv.2003

Mss.

I 93v, K 76v, a1 391, d 295.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Vincenzo Crescini, Manualetto provenzale per uso degli alunni delle facoltà di lettere, Verona - Padova 1892, p. 140 (sui soli mss. IK) e seconda edizione, Verona - Padova 1905, p. 364 (su IKa1);  Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 344; Francesco Branciforti, Il canzoniere di Lanfranco Cigala, Firenze 1954, (Biblioteca dell’Archivum romanicum: s. I vol. 37), p. 145. 

Altre edizioni: Ludwig  Selbach, Das Streitgedicht in der altprovenzalische Lyrik und sein Verhältniss zu ähnlichen Dichtungen anderen Literaturen, Marburg 1886, p. 110 (edizione interpretativa di I); Raymond T. Hill - Thomas G. Bergin, Anthology of the Provençal Troubadours, 2 voll., New Haven -  London 1973, vol. II, p. 226 (testo di Bertoni 1915); Giuseppe Edoardo Sansone, La poesia dell’antica Provenza. Testi e storia dei trovatori, 2 voll., Milano 1984, vol. II, p. 548 (testo di  Branciforti con alcune modifiche nella punteggiatura; traduzione italiana).

Nota filologica

La tradizione è compatta e piuttosto corretta, cosicché gli interventi editoriali sono ridotti a pochi emendamenti inevitabili. La tornada può essere intesa tanto come invio (Branciforti 1954), quanto come risposta del poeta alla donna apparsa in sogno (Crescini 1892 e Bertoni 1915, che la stampano infatti tra virgolette).

Metrica e musica

Metrica: a10 b10’ c10 d10 d10 c10 b10’ b10 (Frank 846:1, unicum), cinque coblas unissonans e una tornada di tre versi.

Informazioni generali

Tenzone (definita tale al v. 2) fittizia fra il poeta, il suo cuore e il suo intelletto (saber, v. 1, o sens, vv.  7, 18 e 26) sull’oggetto cui attribuire la colpa delle pene degli innamorati: l’amore secondo il cuore, le donne secondo l’intelletto, gli amanti volubili secondo il poeta; arbitro della tenzone, avvenuta in sogno, è la donna amata, che appare alla quinta strofa per dirimere la questione a favore del poeta (per un’analisi di questa peculiare forma di tenzone cfr. Marianne Shapiro, «Tenson e partimen: la tenson fictive», in Atti del XIV congresso internazionale di linguistica e filologia romanza, 5 voll., Napoli, 1981, vol. V, pp. 287-301, alle pp. 296-297). 

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