Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
330.
16
Peire Bremon Ricas Novas
Si·m ten Amors
330.
16
Peire Bremon Ricas Novas
Si·m ten Amors
330.
16
Trad. it.

I. Amore mi rende così gioioso con dolce piacere, affinché io possegga nel cuore la chiave della gioia perfetta, che le stagioni calde o fredde, aspre o piacevoli, non mi turbano affatto; sto così bene che tutto mi appare piacevole, e i miei nemici non temo, tanto sono ricco di gioia e d’amore, in cui mi adagio, perché una tale ricchezza mi sostiene, e di un’altra non m’importa.

II. Una tale ricchezza mi aggrada, quando spesso penso al tesoro che posseggo, con piacere tale che, sebbene appaia tranquillo, nel mio cuore non sento che della gioia, tanto va dolcemente; e il perfido geloso non può impedirmi di gioire di questo onore in cui mi adagio perché, in fede mia, ho scelto il meglio del meglio e del bene.

III. A ragione formulo delle lodi sincere, donna piacente, perché voi possedete la chiave di una gioia perfetta e onorata, e avete un merito soave, una condotta oltremodo virtuosa e gentile, tanto che gli intenditori, di cui sono amico, dicono che siete un rifugio di vero valore, nel quale mi adagio, perché quelli che vi ascoltano o vi vedono dicono che non ce ne vuole di più né di meno.

IV. Come colui che d’Amore possiede la chiave, conosco perfettamente tutto il giusto cammino d’Amore: per questo vi scelsi, donna valente così dolce, come la migliore e la più piacente, oltre ogni dubbio; né mai le false parole di uomini perfidi e ingannevoli mi impaurirono. Perché mi adagio? Perché vedo che a nulla serve loro una falsa menzogna, né riesce a nuocermi.

V. Il vostro valore è al sicuro perché nessun ladro può contraffare la chiave; e io sono più che felice e tranquillo, poiché lo custodite con misura e giudizio, così bene che non trovano terreno le accuse dei perfidi mendichi; né il malvagio tentativo del maldicente mi toglie il mio piacere, o l’onorata gioia che mi sostiene, donna, attraverso la vostra mercede.

VI. Ho una dama e un signore, e gioia e felicità, Sordello, e ne sono così felice che non vi porto invidia per nulla.

VII. Sordello, per voi e per me, in amore le cose vanno così come conviene.

Testo

Edizione e traduzione: Paolo Di Luca 2008; note: Paolo Di Luca. – Rialto 10.xii.2009.

Mss.

C 253v, Dc 259r, M 21v, R 102r, a2 254.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni diplomatiche: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1856-1873, vol. IV, n. 1749 (diplomatica di C) e n. 1750 (diplomatica di M); Henri Teulié - Giorgio Rossi, «L’anthologie provençale de Maître Ferrari de Ferrara» (seconda parte), Annales du Midi, 14, 1902, pp. 197-205 e 523-538, p. 529; Giulio Bertoni, Il canzoniere provenzale di Bernart Amoros (complemento Càmpori), Fribourg 1911, p. 3.

Edizioni critiche: Carl Appel, Provenzalische Inedita aus Pariser Handschriften, Leipzig 1890, p. 219; Jean Boutière, Les poésies du troubadour Peire Bremon Ricas Novas, Toulouse-Paris 1930, p. 37 (X); Paolo Di Luca, Il trovatore Peire Bremon Ricas Novas, Modena 2008, p. 149.

Metrica e musica

Metrica: a4 b6 c10 c10 b10 b5 d5 d5 e5 e5 f7 f7 (Frank 812:2). Canzone composta da cinque coblas unissonans polimetriche di dodici versi, più due tornadas, di cui la prima consta di due quinari e due settenari, e la seconda di due quinari. Al terzo, quarto e decimo verso di ogni cobla si ripetono, rispettivamente, i mots-refranhs clau, suau e m’alegor. Tanto Appel che Boutière considerano il primo verso come un decenario con rima al mezzo. La rima a è dissoluda. Lo schema metrico, originale, ha prodotto almeno due imitazioni: lo riutilizza, senza mots-refranhs, Guillem Fabre nella sua canzone di crociata Pos dels majors (BdT 216.2), ma anche Peire Cardenal nel sirventese Caritatz es en tal ben estamen (BdT 335.13). Quest’ultimo semplifica lo schema metrico derivato dalla canzone di Ricas Novas in a10 b10 b10 a 10 a5 c5 c5 d5 d5 e7 e7, rinunciando alla rima interna e avvalendosi soltanto del mot-refranh clau; ripropone, inoltre, numerosi rimanti e interi sintagmi presenti nel modello (si veda John H. Marshall, «Imitation of Metrical Form in Peire Cardenal», Romance Philology, 32, 1978-1979, pp. 18-48, p. 27).

Informazioni generali

Il riferimento amichevole a Sordello nelle tornadas permette di datare la canzone fra il 1233, anno in cui è attestata la presenza del mantovano in Provenza, e il 1237, data di composizione del planh di Ricas Novas per la morte di Blacatz (BdT 330.14), dopo la quale i rapporti fra i due trovatori si deteriorarono.

[]
chevron-down-circle