I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
Edizione: Aniello Fratta 1996; note: Aniello Fratta. – Rialto 20.vi.2003.
C 182r, E 49r, R 6r, T 149r.
Edizioni critiche: Rudolf Zenker, Die Lieder Peires von Auvergne, Erlangen 1900, p. 108; Peire d’Alvernha, Liriche, a cura di Alberto Del Monte, Torino 1955, p. 143; Peire d’Alvernhe, Poesie, a cura di Aniello Fratta, Manziana 1996 (Filologia, 1), p. 29.
Altra edizione: Simon Gaunt, Troubadours and Irony, Cambridge 1989, p.110 (testo di Del Monte).
Metrica: a7 a7 b7’ c7 c7 b7’ (Frank 193:4). Sei coblas unissonans di sei versi e una tornada di tre.
Vers composto con molta probabilità alla corte di Raimondo-Berengario IV, conte di Barcellona, nel 1159, con due obiettivi: 1) allertare il conte con la lode delle virtù guerresche del suo avversario, il conte di Tolosa, così da stimolarne le opportune reazioni e difese; 2) sollecitarne la riottosa generosità.