Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Peire d’Alvernhe
Belh m’es qu’ieu fass’hueymais un vers
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Peire d’Alvernhe
Belh m’es qu’ieu fass’hueymais un vers
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Peire d’Alvernhe
Testo

Edizione: Aniello Fratta 1996, con modifiche; note: Aniello Fratta. – Rialto 20.vi.2003.

Mss.

C 179r, z 2r, m 1v.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Rudolf Zenker, Die Lieder Peires von Auvergne, Erlangen 1900, p. 117; Peire d’Alvernha, Liriche, a cura di Alberto Del Monte, Torino 1955, p. 149; Peire d’Alvernhe, Poesie, a cura di Aniello Fratta, Manziana 1996 (Filologia, 1), p. 33.  

Nota filologica

Ed. 1996: 33 D’esser: per Des er si è accolto il suggerimento di Aurelio Roncaglia, «In margine a un’edizione di Peire d’Alvernhe», Cultura neolatina, 58, 1998, p. 348.

Metrica e musica

Metrica: a8 b7’ a8 b7’ c7’ d8 d8 c7’ (Frank 421:32). Otto coblas doblas di otto versi e una tornada di quattro.

Informazioni generali

Vers con più che evidenti impronte marcabruniane, che si presenta come un estremo appello ai pros perché si dissocino dai malvatz e non si lascino corrompere. Connessioni più specifiche si registrano con Marcabru, Lo vers comens (BdT 293.33) e Al departir del brau tempier (BdT 293.3).

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