Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Peire Milo
Quant om troba dos bos combatedors
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Peire Milo
Quant om troba dos bos combatedors
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Peire Milo
Trad. it.

I. Quando si trovano due buoni combattenti di pari valore e di pari equipaggiamento e nessuno dei due può fare alcunché più dell’altro, allora mi sembra che sarebbe un “gioco maggiore”; mentre, a mio parere, se sono due ad attaccare uno che combatte quanto può, se poi questi chiede loro mercé non è affatto da biasimare: non mi stupisce che egli da solo non possa resistere.

II. E se poi i due che diventano suoi signori non hanno per lui pietà e clemenza, allora si fanno biasimare per questo da tutti, e la loro condotta si volge in disonore. E se un altro venisse ad aiutare il solo, e poi insieme sconfiggessero i due, mi sembra che tutti giudicherebbero che è un gran bene, e si farebbero lodare da ciascuno.

III. Con voi, Merces, lamento le mie sofferenze, perché nessun vivente può darmi aiuto, perché sono io il solo che combatte scientemente contro due, la mia signora e Amore, e non mi giova chiedere sempre pietà. Dunque aiutatemi voi, se vi piace, nobile creatura, e ciascun uomo vi renderà merito dei beni [che ne conseguiranno], poiché non mi giova né parlar bene né fare bene.

IV. E se potessi io fuggirei altrove, ma mi insegue e mi riprende uno dei due, che corre più velocemente di un uccello che va seguendo il suo volere: mio malgrado, mi fa tornare verso di loro. E se a Merces piacesse di darmi soccorso, non potrebbe farlo, se anche lo volesse, perché non lo vuole la mia signora, che mi ha conquistato, anzi vuole che io muoia e mi lasci andare alla disperazione.

V. Ora posso volgere il mio canto in lamenti, dal momento che non posso fuggire perché uno dei due mi prende; e poiché non posso resistere, non mi difendo più. Poiché non posso avere forza da un soccorso, povero me, che cosa farò? Non so consigliarmi, se [almeno] uno dei due non è gentile con me: dal momento che mi consegno come suo vassallo e prigioniero, anche solo per compassione dovrebbe farmi qualche bene.

VI. È ben malvagio chi lascia in pericolo qualche poveretto, se invece potrebbe aiutarlo, poiché nei confronti di lei non ha sbagliato in nulla se non in questo, nel servirla e nell’onorarla.

VII. Ah, mia signora, se mi valessero presso di voi il pianto e il sospirare e la pena che potessi avere! Mai, in nessun momento, oso chiedere gioia.

Testo

Edizione e traduzione: Luciana Borghi Cedrini 2008; note: Luciana Borghi Cedrini. – Rialto 31.iii.2014.

Mss.

I 148r, K 134r, N 104r, a (p. 241), z’ 1r, ω (palinsesto, 64r – 61v – 64v – 61r).

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Carl Appel, «Poésies provençales inédites tirées des manuscrits d’Italie (suite)», Revue des langues romanes, 39, 1896, pp. 177-216, a p. 195 (su Ia), Luciana Borghi Cedrini, Il trovatore Peire Milo, Modena 2008, p. 471.

Altre edizioni: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours, in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin, 1856-1873, vol. III, n. 919 (I); Edmund Stengel, «Le chansonnier de Bernart Amoros», Revue des langues romanes, 45, 1902, pp. 44-64, 120-151, 211-275, a p. 254 (a); Monica Longobardi, «Frammenti di un canzoniere provenzale nell’Archivio di Stato di Bologna», Studi mediolatini e volgari, 36, 1990, pp. 29-55, a p. 33 (z’); Cesare de Lollis, «Un frammento di canzoniere provenzale», Studi Medievali, I, pp. 561-579, a p. 574 (ω).

Metrica e musica

Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 d10 d10 c10 (Frank 624:6). Cinque coblas unissonans di otto versi e due tornadas, una di quattro versi e una di tre. Nell’edizione Appel, dove i timbri delle rime sono a = ór, b = en, c = ar, d = es, il testo ha piena identità di schema metrico e rimico con la canzone di Peire Raimon de Toloza BdT 355.16 Si com celui qu’a servit son seignor, ma l’edizione qui presentata, che pone a = órs, presume che tra i due componimenti non vi sia stata vera contrafactura ma solo una forte imitazione metrica.

Informazioni generali

Canzone. – Le scene di combattimento che occupano per intero le prime due coblas, e solo nella terza si svelano riferite al rapporto tra l’io lirico e l’amata, rappresentano una declinazione molto personale della “battaglia d’amore”.

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