Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Vida di Elias Cairel
Testo
Versione A:

Testo: Lachin 2004. – Rialto 17.ix.2007.

Versione B:

Testo: Gouiran 1985. – Rialto 17.ix.2007.

Mss.
Versione A:

A 50v;  I 106r; K 91r.

Versione B:

H 31v.

Edizioni critiche / Altre edizioni
Versione A:

Edizioni critiche: Guido Favati, Le biografie trovadoriche. Testi provenzali dei secc. XIII e XIV, Bologna 1961, p. 305; Jean Boutière e Alexander H. Schutz, Biographies des troubadours, Paris 19733, p. 252; Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004, p. 68.

Altre edizioni: Camille Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, Toulouse 1885, p. 257; René Lavaud, «Les trois troubadours de Sarlat: Aimeric, Giraut de Salignac, Elias Cairel», Lou Bournat, 4, 1910, p. 9; Martín de Riquer, Los trovadores, Barcelona 1975, II, p. 1146; Margarita Egan, Les vies des troubadours, Paris 1985, p. 75; Martín de Riquer, Vidas y retratos de trovadores, Barcelona 1995, p. 130.

Versione B:

Edizioni critiche: Guido Favati, Le biografie trovadoriche. Testi provenzali dei secc. XIII e XIV, Bologna 1961, p. 306; Jean Boutière e Alexander H. Schutz, Biographies des troubadours, Paris 19733, p. 254; Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004, p. 72.

Altre edizioni: Camille Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, Toulouse 1885, p. 257; René Lavaud, Les trois troubadours de Sarlat: Aimeric, Giraut de Salignac, Elias Cairel, «Lou Bournat», 4, 1910, p. 9; Martín de Riquer, Los trovadores, Barcelona 1975, II, p. 1146; Margarita Egan, Les vies des troubadours, Paris 1985, p. 75; Martín de Riquer, Vidas y retratos de trovadores, Barcelona 1995, p. 130.

Informazioni generali
Versione A:

Non suscita riserve l’indicazione circa l’origine di Elias da Sarlat, nel Peiregord, mentre le informazioni concernenti il mestiere di cesellatore, dal quale il poeta probabilmente deriverebbe il soprannome, e la carriera di giullare potrebbero essere tratte, a parere di Lachin, dalle poesie stesse del trovatore peiregordino. Il giudizio negativo dell’anonimo biografo sulla poesia di Elias è spiegato dal de Riquer come una probabile ripicca del primo ad una offesa del secondo; il Lachin, invece, più cautamente, sostiene che si tratta di «parole che in apparenza esprimono un giudizio negativo che non si presta a fraintendimenti, ma in realtà sono ambigue perché potrebbero riferirsi a modi di comporre ed eseguire sgraditi a una parte di pubblico, o a qualche possibile mecenate, e all’autore stesso della vida» (p. 69). Che il poeta sia stato in Romania è attestato, secondo Boutière-Schutz, dal sirventese contro Bonifacio VIII Pos cai la fuolha del garric (BdT 133. 9) scritto intorno al 1207 probabilmente a Salonicco, dove Elias si trovava al seguito di signori lombardi. Nella biografia provenzale non si accenna al soggiorno del trovatore in Spagna intorno al 1210-1211 e a quello in Italia dal 1215 al 1225 come, invece, emerge dagli studi di Vincenzo de Bartholomaeis (Poesie Provenzali Storiche relative all’Italia, Roma 1931, p. XLVI). - Priva di riscontro l’indicazione che il poeta si sia spento a Sarlat.

Versione B:

Il  fatto che questa seconda redazione della vida di Elias coincida con la prima solo per quanto concerne l’origine perigordina di Elias, mentre per il resto sia in profonda contraddizione con essa, ha indotto Lachin a credere – a differenza di quanto ha fatto Stroński (Le troubadour Elias de Barjols, Toulouse 1906, p. xxv), per il quale questa seconda versione sarebbe nata per controbilanciare il giudizio negativo espresso nella prima dal medesimo biografo – che, verosimilmente, la biografia tràdita da H sia opera di un altro autore e che sia stata composta in difesa di Elias dopo la compilazione della prima. L’anonimo redattore dà anche delle possibili spiegazioni dello scarso gradimento riscosso dal trovatore perigordino ai suoi tempi: e cioè il trobar raffinato, si potrebbe dire elitario, e la mancanza di un mecenate stabile che lo proteggesse.

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