Peire Guillems si fo de Tolosa, cortes hom e ben avinenz d’estar entre las bonas genz. E fez ben coblas, mas trop en fazia; e fez sirventes joglarescs, de lausar e de blasmar los baros. E rendet se a l’Ordre de la Spaza.
Testo: Morlino 2005. – Rialto 10.xii.2005.
I 110r, K 95r.
Edizioni critiche: Guido Favati, Le biografie trobadoriche, testi provenzali dei secoli XIII e XIV, Bologna, 1961, p. 326; Jean Boutière e Alexander H. Schutz, Biographies des troubadours, Paris 19733, pp. 436.
In queste edizioni la vida è attribuita a Peire Guillem de Toloza, sulla scorta di una secolare tradizione critica che distingueva questi da Peire Guillem de Luzerna: si tratta in realtà dello stesso trovatore, come ho potuto dimostrare nella mia tesi di laurea (Il trovatore Peire Guillem. Identificazione ed edizione critica, Università di Padova, 2005) sulla base di una serie di argomenti, il primo dei quali è proprio la necessità di rispettare la collocazione codicologica della vida, preposta a testi lirici che la tradizione critica attribuiva a un autore diverso.