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Elias Cairel, Qui saubes dar tan bon conselh denan (BdT 133.11)


 

Circostanze storiche

 

 

   

La datazione di Qui saubes dar tant bon conseil denan (BdT 133.11) è problematica. In particolare, i dubbi principali evidenziati da Lewent 1908, pp. 353-355, e De Bartholomaeis 1931, vol. II, pp. 28-29, risiedevano nella contemporanea menzione dell’«emperairitz Yolen» (v. 39), identificata con la sorella di Baldovino ed Enrico di Fiandra, reggente del regno di Costantinopoli morta nell’agosto del 1219, e dell’«emperaire Frederics» (v. 41), Federico II, incoronato imperatore nel novembre 1220. Guida 1992, p. 364 ha proposto di collocare il testo a un periodo antecedente alla morte di Iolanda di Fiandra suggerendo che anche prima del 1220 Federico II poteva essere chiamato imperatore poiché egli, a seguito della morte di Ottone di Brunswick nel maggio 1218, era rimasto l’unico legittimo candidato al soglio imperiale. Tuttavia l’ipotesi di Guida non risulta pienamente soddisfacente in quanto rimandano a un periodo successivo al 1219 anche i versi relativi alla situazione del regno di Tessalonica (vv. 49-52). Lachin 2004, p. 398, ha risolto il problema relativo alla complessa datazione del componimento riconoscendo in Yolen Isabella di Brienne, seconda moglie di Federico II e figlia di Giovanni di Brienne, generalmente chiamata Iolanda dai cronisti occidentali (cfr. Delle Donne 2004). Sulla base delle ricostruzioni di Lachin è possibile dunque collocare il testo in un preciso lasso di tempo.

Isabella di Brienne ottenne il titolo di imperatrice in seguito al suo matrimonio con Federico che fu celebrato prima per procura ad Acri nell’agosto 1225 e poi nuovamente a Brindisi, in presenza dell’imperatore, il 9 novembre dello stesso anno (Stürner 2009, pp. 454-462). Se la data del matrimonio tra Isabella di Brienne e l’imperatore costituisce dunque il termine post quem per la composizione di Qui saubes dar tant bon conseil denan (BdT 133.11), il termine ante quem ci è suggerito dalle allusioni alla difficile situazione in cui versava il regno di Tessalonica. Nel testo viene infatti menzionato il marchese di Monferrato Guglielmo VI, al quale Elias presenta come un’onta di cui vendicarsi il deseret del fratello Demetrio, reggente di Tessalonica (v. 52). Si può dunque intuire che il testo fu realizzato in seguito alla conquista del regno aleramico portata a termine dopo una lunga campagna di invasioni negli ultimi mesi del 1224 da parte del despota dell’Epiro Teodoro Ducas Comneno (cfr. Gallina 1985, pp. 65-66).

Guglielmo riscontrò molte difficoltà nell’organizzare una spedizione di recupero del regno latino conquistato dal padre Bonifacio, citato da Elias al v. 51. I principali problemi erano di natura economica e, al fine di racimolare una somma adeguata a finanziare una spedizione in Grecia, nel marzo 1224 Guglielmo impegnò tutti i suoi possedimenti all’imperatore in cambio di un prestito di 9000 marchi d’argento (Cancian 1983; Settia 1991). Pur avendo ottenuto una somma adeguata per l’organizzazione della spedizione, il marchese rimandò a più riprese la sua partenza, forse a causa di una malattia, e salpò da Brindisi alla volta dell’Oriente soltanto nella primavera del 1226 (Settia 2003, p. 763). Le continue dilazioni di Guglielmo spiegano perfettamente il tono insistente e le dure critiche mosse nei suoi confronti da Elias in questo componimento che può dunque essere datato tra il 1225 e la primavera del 1226.

Il testo fu composto con ogni probabilità in Italia. Lachin 2004, p. 401 reputa possibile la presenza di Elias alle nozze tra Federico e Isabella e ritiene che il trovatore facesse da portavoce dei signori italiani che si trovavano in Oriente e che aspettavano con ansia l’intervento del marchese di Monferrato.

 

 

Bibliografia

 

Cancian 1983

Patrizia Cancian, «La carta di mutuo di G. di Monferrato a favore di Federico II», Bollettino storico-bibliografico subalpino, 71, 1983, pp. 739-749.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Delle Donne 2004

Fulvio Delle Donne, «Isabella di Brienne», Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 2004, versione in rete (www.treccani.it).

 

Gallina 1985

Mario Gallina, «Fra Occidente e Oriente: la “crociata” aleramica per Tessalonica», in Piemonte medievale. Forme del potere e della società. Studi per Giovanni Tabacco, Torino 1985, pp. 65-83.

 

Guida 1992

Saverio Guida, Canzoni di crociata, Parma 1992.

 

Lachin 2004

Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004.

 

Levent 1908

Kurt Lewent, «Das altprovenzalische Kreuzlied», Romanische Forschungen, 21, 1908, pp. 321-448.

 

Settia 1991

Aldo Settia, «Geografia di un potere in crisi: il Marchesato di Monferrato nel 1224», Bollettino storico-bibliografico subalpino, 89, 1991, pp. 417-443.

 

Settia 2003

Aldo Settia, «Guglielmo VI, marchese di Monferrato», Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 2003, versione in rete (www.treccani.it).

 

Stürner 2009

Wolfgang Stürner, Federico II e l’apogeo dell’Impero, Roma 2009.

 

Francesco Saverio Annunziata

30.vi.2017


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