Rialto    IdT

151.1 = 111.2

 

   

Folco  ·  Cavaire

 

 

 

 

   

I.

   

Cavaire, pos bos joglars est,

   

digatz me per qe·l pe perdest:

   

aviatz crebat lo revest-

4  

or, o mort romeu el cami?

   

Qe tuit vos fan detras boci,

   

mas penr’e ardre vos afi.

   

 

   

II.

   

Cavaliers, pos joglars lo vest,

8  

de cavalaria·s desvest,

   

c’us joglaretz del marqes d’Est,

   

Folco, vos a vesti ab si:

   

e se·m demandatz qi·m feri,

12  

e·us demanderai qi·us vesti.

 

 

I. 1 est] es P    2 me per qe·l pe] lo pe p(er) qe H    3 aviatz] saauiaz P; crebat] trobat H, cremaz P    4 or, o] o H; ora oaz P; mort] manca P; romeu el] romel P; cami] clam P    5 tuit] tot H, toz P; vos fan destras] uos fan destras H, mas eu uas fan P    6 penr’e ardre vos afi] eu per me be vos na fi H, penda arde uos afi P

II. 7 Cavaliers] Caualier P; pos] cui H, pois P; joglars] uilars P; lo] manca H    8 cavalaria·s] caualaria els P; desvest] deuest H desuet P    9 c’us] Uns P joglaretz] iuglareis P; marqes] marche P    10 Folco] falco H, Flacs P; si] sa P    11 e se·m] p(er) qem H    12 e·us demanderai] qe nocaus deman H; qi·us] qi os H, qe us P

 

Nota al testo

Si segue il ms. H, generalmente più corretto (tranne ai i vv. 11-12, che sembrerebbero adombrare una difficoltà nel modello), quantunque il ms. P lasci intravedere la lezione buona ai vv. 3-4 e 6 (su cui si vedano le note ai versi relativi). Il ms. P presenta una forma inaccettabile in sede di rima al v. 1 (es per est), nonché alcune lezioni dovute alla mancata comprensione del testo da parte del copista (clam per cami al v. 4, ma vedi anche i vv. 3-4 e 6, su cui cfr. sempre infra). Al v. 2 il costrutto di P è da preferire a quello di H, sospetto di errore. Si restaura la forma grammaticalmente accettabile del pronome tuit al v. 5 (H ha tot, P invece toz), nonché la forma verbale corretta desvest al v. 8 (in H si legge deuest, in P desuet). Sempre al v. 5, la lezione destras non dà senso al passo: sarà da intendersi come refuso per detras (P presenza una lezione francamente deteriore). Al v. 7 si preferisce iterare il costrutto del v. 1, e dunque si abbandona la lezione cui suggerita da H. Si corregge in Folco il nome del proponente dello scambio di coblas, indicato al v. 10 come Falco (dal ms. H, ma si consideri anche la lezione erronea di P, Flacs): si ritiene difficilior la testimonianza della rubrica di H. Di diverso avviso è Francesco Alessandro Ugolini, La poesia provenzale e l’Italia, Modena 1949, a p. 148: «In realtà non c’è possibilità di dubbio che il Folcons della rubrica di H debba essere emendato, per mezzo della lezione al v. 10, in Falcons».

 

 

 

Testo: Luca Gatti, Rialto 8.v.2018. 


Mss.: H 51v (Folcons ~ Cauaires li respos), P 55v (adespoto).

Edizioni critiche: Vincenzo Crescini, «Revestor», Zeitschrift für romanische Philologie, 47, 1927, pp. 47-48, p. 47; Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. II, p. 70.

Altre edizioni: Felix duc de La Salle de Rochemaure - René Lavaud, Les Troubadours Cantaliens, 2 voll., Aurillac 1910, vol. II, p. 558; Francesco Alessandro Ugolini, La poesia provenzale e l’Italia, Modena 1949, p. 148 (testo Crescini con modifiche); Giuliana Bettini Biagini, La poesia provenzale alla corte estense. Posizioni vecchie e nuove della critica e testi, Pisa 1981, p. 85 (testo Ugolini).

Metrica: a8 a8 a8 b8 b8 b8 (Frank 67:3). Scambio di coblas di 6 versi. Rime: -est, -i. La formula rimico-sillabica del testo, con rime di timbro differente, è ripresa dalle tenzoni En Sordel, e que·us es semblan (BdT 344.3a = 437.15), fra Peire Guillem de Luzerna e Sordello, e Segne·N Jacme Grils, e·us deman (BdT 436.3 = 258.1), fra Simon Doria e Jacme Grill. Quanto ai rapporti di derivazione formale, occorre notare che le due tenzoni condividono rime e legame interstrofico a coblas doblas, e si può affermare con sicurezza che una abbia ispirato l’altra: per ragioni di cronologia relativa all’attività poetica degli autori è probabile che in En Sordel, e que·us es semblan (BdT 344.3a = 437.15) sia da ravvisare il modello dell’altra tenzone (cfr., da ultimo, Paolo Di Luca, «La poesia comico-satirica dei trovatori in Italia», in L’Italia dei Trovatori, a cura di P. Di L. e Marco Grimaldi, Roma, Viella, 2017, pp. 121-162, alle pp. 157-158).

Nota: Scambio di coblas fra Folco e Cavaire, di tono giullaresco e polemico. Le notizie che possediamo sulla biografia degli autori sono decisamente scarse, anche perché, almeno per il primo caso, persiste una difficoltà nello stabilire con sicurezza la forma esatta del nome del trovatore (cfr. la Nota al testo). Falco (BEdT, s.n. 147) è autore di un partimen con Guiraut Riquier, Falco, dona avinen (BdT 248.28 = 147.1), composto a Narbona prima del 1270, nonché di una tenzone con Gui de Cavaillo, Falco, en dire mal (BdT 192.2a = 147.2), composta in Provenza all’inizio del secolo XIII: la critica è però generalmente concorde nel considerare i due partenaires di nome Falco come due autori distinti; non sono mancati tentativi di assimilazione fra il secondo Falco e Falconet, autore di una tenzone con Faure, En Falconet, be·m platz car es vengutz (BdT 149.1 = 148.1, cfr. Saverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena 2013, pp. 182-184), oppure con Bertran Folco (BEdT, s.n. 083, cfr. Oskar Schultz-Gora, «Zu den Lebensverha?ltinissen einiger Trobadors», Zeitschrift fur romanische Philologie, 9, 1885, pp. 116-135, a p. 124, e Saverio Guida, «Per la biografia di Gui de Cavaillon e di Bertran Folco d’Avignon», Cultura neolatina, 32, 1972, pp. 189-210, a p. 209). Rimangono ad ogni buon conto sub iudice l’assimilazione fra Folco, autore di Cavaire, pos bos joglars est, e Falco, autore di Falco, en dire mal (BdT 192.2a = 147.2), nonché l’identificazione di Folco con il ben più noto trovatore Falquet de Romans (cfr. da ultimo Guida - Larghi, Dizionario, p. 183; sull’assimilazione fra Falconet e Falquet de Romans cfr. invece David J. Jones, La tenson provençale. Étude d’un genre poétique, suivie d’une édition critique de quatre tensons et d’une liste complète des tensons provençales, Paris 1934, a p. 78, nonché Ruth Harvey - Linda Paterson, The Troubadour “Tensos” and “Partimens”. A Critical Edition, 3 voll., Cambridge, 2010, vol. I, p. 340). Cavaire è autore di un partimen con Bonafos, Bonafos, yeu vos envit (BdT 111.1 = 99.1), il cui termine post quem è fissabile intorno al 1190, anno di possibile datazione del modello metrico (Quant amors trobet partit, BdT 366.29), tràdito solo dal canzoniere C; il partimen presenta, inoltre, indubbie affinità stilistiche con lo scambio di coblas di cui si dà qui l’edizione. I riferimenti ad Aurillac contenuti in Bonafos, yeu vos envit (BdT 111.1 = 99.1) hanno indotto a ritenere entrambi gli autori di origine alverniate (Felix duc de La Salle de Rochemaure - René Lavaud, Les Troubadours Cantaliens, 2 voll., Aurillac 1910, vol. I, pp. 463-474), «ipotesi che risulta del tutto fondata per Bonafos, ma meno plausibile per Cavaire» (Di Luca, «La poesia comico-satirica», p. 156). – Sul possibile riferimento al giovane Sordello (il joglaretz del v. 9), nonché sull’identificazione del marqes d’Est (v. 9), si rimanda alle Circostanze storiche.

[LG]


BdT    Folco    Cavaire    IdT

Traduzione e note    Circostanze storiche