Traduzione [GB]
I. L’inganno e la malvagità hanno così
abbattuto ogni canto e divertimento, ogni gioia, servizio d’amore e compagnia,
ogni educazione, liberalità e cortesia, ogni onore e pregio e leale galanteria,
che manca poca tristezza a far sì ch’io divenga disperato, perché tra cento
donne e spasimanti non ne vedo una né uno che si comporti bene rispetto
all’amare fedelmente e che non si impegni a far la corte anche altrove, né che
sappia dire che cosa è divenuto l’amore: guardate come viene abbassato il
valore!
Testo: Giorgio Barachini, Rialto 16.ix.2016. Mss.: A 79v-80r (Gaucelms faiditz), C 71v-72r (Gaucelm faidit), Da 163v-164r (Gauselm faidiz), Dc 247r (incipit + strofe III, VI; Gauselm faiditz), F 17rv (incipit + strofa III; Gauselm faiditz), G 28v-29v (idem. [= .G. faidiz]; con notazione musicale), I 34v-35r (Gauselin faiditz), K 23r (Gauselins faiditz), M 72rv (Gaucelm faiditz), N’ 94v (strofe V, VI fuse con BdT 364.8 di peire uidal), N” 114rv (Gansem faidiz), N2 25r (solo incipit; sezione di Gauselms faiditz), O 10-11 (manca strofa V; forse Naimeric de putham, probabilmente adespota), Q 52v (solo strofe I-IV; Gançelus), R 44r (Gaucelm faizit; con notazione musicale), S 98-99 (Goncelm faidiz de lemosi), T 138v-139v (Giaucem Faidit), U 55v-56v (Gauselm faidiz), V 37v-38v (sezione acefala di Gaucelm Faidit; tetragramma non annotato), X 85r-85v (strofe I, II; adespota; con notazione musicale), a1 151-152 (Gaucelms faiditz), f 42rv (en gualsem faiditz), p 2rv (Gauselms faiditz). Tradizione indiretta: strofe I-II in α vv. 31343-31352 e vv. 31342-31333 (Gaucelm Faidit); strofa I nella razo BdT 167.B.E ([Gauselm faiditz]). Edizioni critiche: Jean Mouzat, Les poèmes de Gaucelm Faidit, troubadour du XIIe siècle, Paris 1965, pp. 445-453; Reinhilt Richter, Die Troubadourzitate im Breviari d’amor. Kritische Ausgabe der provenzalischen überlieferung, Modena 1976 (solo str. I-II, pp. 271-272). Altre edizioni: François Juste Marie Raynouard, Lexique roman ou dictionnaire de la langue des troubadours, 6 voll., Paris 1836-1844, vol. I, p. 373; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1886, vol. II, p. 103; Herman Suchier, Denkmäler der provenzalischen Literatur und Sprache, Halle 1883, p. 319; Imre Szabics, Anthologie de la poésie occitane du Moyen Age, Budapest 1985, p. 112; William E. Burgwinkle, Razos and Troubadour Songs, New York-London 1990, p. 155. Edizioni della melodia: Jean-Baptiste Beck, Die Melodien der Troubadours, Strasbourg 1908, pp. 57, 190 (solo prima frase musicale); Théodore Gérold, La musique au moyen age, Paris 1932, pp. 175 ss.; Vincenzo De Bartholomaeis, «Due ‘coblas esparsas’ inedite del sec. XIII», Studi medievali, n. s. 7, 1934, pp. 64-71 (alle pp. 70-71, edizione musicale di Ugo Sesini, dal ms. G); Ugo Sesini, «Le melodie trobadoriche nel canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana (R. 71 sup.)», Studi medievali, 13, 1940, pp. 1-107, pp. 72 ss.; Ugo Sesini, 24 Canzoni trovadoriche, Bologna 1948, pp. 22-24; Friedrich Gennrich, Der musikalische Nachlaß der Troubadours. Kritische Ausgabe der Melodien, 3 voll., Darmstadt 1958-1965, vol. I, pp. 106-107; Ismael Fernandez de la Cuesta, Las cançons dels trobadors, Toulouse 1979, pp. 270-275; Hendrik van der Werf, The Extant Troubadour Melodies, Rochester (NY) 1984, pp. 110-113; Antoni Rossell, Les poesies i les melodies del trobador Gaucelm Fadit, Cabrera de Mar 2013; Troubadour Melodies Database, Beta Version, dir. Katie Chapman, 2016 (troubadourmelodies.org/; ricerca per nome del trovatore o numero BEdT). Metrica: a10 b10’ b10’ a10 a10 c10 d10’ d10’ c10 c10 (Frank 517:4). Rime: atz, ia, órs, enha. Canzone composta da sei coblas unissonans di dieci versi e una tornada di cinque versi (ultimi cinque della strofa). La forma metrica e la collegata melodia (conservata in GRX) hanno goduto di un’amplissima fortuna, come mostrano gli undici contrafacta, fedeli al modello anche nelle rime: si tratta di una canzone di crociata di Lanfranc Cigala, BdT 282.23, Si mos chanz fos de ioi ni de solatz (Frank 517:5; circa 1245), composta di sei strofe e due tornadas di quattro versi; di due sirventesi, uno ad opera di Cadenet, BdT 106.13, De nula re non es tan gran clardatz (Frank 517:2), composto da tre strofe e una tornada di due versi (ante 1204), l’altro di Peire Cardenal, BdT 335.26, Ges eu no·m sui de maldir castiatz (Frank 517:7), composto da cinque strofe e una tornada di quattro versi (forse dopo 1250); di una tenzone tra Marques e Guiraut Riquier, BdT 296.2, Guiraut Riquier, a cela que amatz (Frank 517:6), composta da sei strofe e due tornadas di quattro versi (circa 1270); ed infine di due coblas ad opera di Cadenet, BdT 106.24, S’eu trobava mon compair’en Blacatz (Frank 517:7; ante 1236) e di altre sei esparsas: Blacasset, BdT 96.8, Oimais non er Bertrans per me celatz (Frank 517:1), Raimon Bistortz d’Arles, BdT 416.3, Ar agues, domna, vostras beutatz Frank 517:8), Sordel, BdT 437.16, Entre dolsor ez amar sui fermatz (Frank 517:9 con una tornada di quattro versi) e tre anonimi BdT 461.76, Dels cinc bons aibs per c’oms es plus honratz (Frank 517:10), BdT 461.135, Grans gaugz m’ave la noit, quan sui colgatz (Frank 517:11), BdT 461.214a, Qui vol eser per son senhor amatz (Frank 517:12). Melodia (ABCDA’B’EFGA’’ o ABCDA’EFGHI): La melodia è conservata in tre testimoni (GRX), le cui trascrizioni non presentano forti discordanze (la melodia di G è lacunosa al settimo verso). Il tipo melodico qui attuato è quello dell’oda continua. La formula melodica fornita da BEdT è ABCDA’B’EFGA’’ (forse tuttavia descrivibile come ABCDA’EFGHI). La melodia non presenta intervalli melodici ampi nel passaggio da un verso all’altro; il contorno della tornada isola gli ultimi cinque versi della strofa, senza corrispondenze costanti con le pause sintattiche interne alle strofe (ma per lo più in concomitanza con le riprese melodiche A’ e B’). Si hanno due forti intervalli all’interno dei versi: al quarto verso di strofa (frase D) vi è un intervallo di quinta discendente (re-sol) tra le sillabe 4 e 5 comune a tutte le trascrizioni: l’intervallo attraversa una cesura di quarta nelle strofe I-V e una possibile cesura lirica nella strofa VI (dove tuttavia si potrebbe avere una cesura di sesta). All’ottavo verso di strofa (frase F o G) l’intervallo è di quinta discendente in R (re-sol) e di sesta discendente in GX (re-fa), a segnare la cesura costantemente di quarta. Nota: È probabile che questa canzone sia stata composta a ridosso della partenza da Venezia per la quarta crociata nell'ottobre 1202. [GB, lb] Apparato critico e note al testo Datazione e circostanze storiche |