Testo: Aurelio Roncaglia, «Cortesamen vuoill comensar», Rivista di cultura classica e medioevale, 7, 1965, pp. 948-961, alle pp. 950-953. – Rialto 23.iv.2005. Mss., Edizioni, Metrica: vedi l’ed. Gaunt-Harvey-Paterson. Nota. L’inconsueta chiarezza stilistica di questo vers, con cui esordisce la sezione marcabruniana dei canzonieri veneti (AIK), spiega l’assenza di errori significativi nella varia lectio, e al suo contenuto didattico incentrato sulla cortesia sono forse da imputare le discordanze attributive dei canzonieri Ca 1 (e l’anonimato in G). Sulla base di «piccole sviste» e di «varianti adiafore», Roncaglia (pp. 948-950) definisce comunque un gruppo CGa1 e un altro AK fra i quali oscilla la coppia RN, e postula contaminazioni fra alcuni interposti. Harvey (pp. 200-201) raccoglie l’indicazione del precedente editore che K occuperebbe una «posizione superiore rispetto ad A» (in ragione della lezione amors 31 CK vs amars ARN), e fonda il proprio testo su tale testimone. Minime le diversità fra le due edizioni: no·n 11 invece che no AG; si 28 invece che s’i; be·n 29 invece che ben; e infine, ma più rilevante, l’aion 39 AKN (ayan R, om. Ga1) ‘I want the French to have it’ invece che l’aujon, basato sulla lezione di C, auio, che Harvey ammette però di leggere amo (cf. apparato e la nota 39 a p. 207).[fc] Cfr. ed. Gaunt-Harvey-Paterson BdT Marcabru (ed. Roncaglia) Marcabru (ed. Gaunt-Harvey-Paterson) |