English translation [LP] I. Henceforth we shall see Christendom in great trouble and distress, since the one who had no equal in the world is dead. He was valiant above all the valiant, for he bravely set out from his own land against the treacherous wicked Turks for the sake of Jesus Christ. But God has taken him and called him from this life, even though He will not be greatly thanked for this death. II. The king is dead, from which we all suffer loss, so much so that no man can calculate the extent of the harm. But his death should not reduce our courage on this account; instead we should rush there with greater vigour, equipped with fine armour, to help those he has left leaderless, and to try and repair the damage and the failure, at least in part.
III. Now would be the time to take the
cross without delay, and the clergy should preach this everywhere, and grant
such an indulgence that people would take the cross with greater energy, so
that the French would be followed and aided and hugely invigorated. But the
Church is so torpid that it rouses none to make the passage.
Italian translation [AR]
I. In grande pena e grande smarrimento,
vedremo d’ora in avanti trovarsi la Cristianità. giacché è morto colui che era
senza eguali al mondo, che era il più valoroso tra i valorosi, che aveva
coraggiosamente lasciato il suo paese nel nome di Cristo, (per andare) contro
gli infedeli Turchi felloni. Ma Dio lo ha preso e richiamato da questa vita,
sebbene questa morte non gli sarà molto gradita.
Testo: Radaelli 1997 (VII). – Rialto 10.xii.2005; tradd. 20.5.2012. Ms.: C 333r. Edizioni critiche: Gabriel Azaïs, Les troubadours de Béziers, Béziers 1869, VIII, p. 33; Anna Radaelli, Raimon Gaucelm de Béziers. Poesie, Firenze 1997, p. 194. Altre edizioni: François Just-Marie Raynouard, Choix de poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, vol. IV, p. 137; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1853, vol. III, p. 160; Raymond Th. Hill – Thomas G. Bergin, Anthology of the Provençal Troubadours, New Haven 1975, p. 246. Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 c10 d10’ d10’ (Frank: 577:73). Cinque coblas unissonans di otto versi e una tornada di quattro versi. La contraffazione metrico-rimica del componimento è individuabile nel planh di Raimon Menudet, Ab grans dolors et ab grans marrimens (BdT 405.1, Frank 577:74), che presenta anche un esordio assai simile e varie corrispondenze intertestuali (cfr. Anna Radaelli, «Il planh di Raimon Menudet», Istituto Lombardo. Accademia di Scienze e Lettere. Rendiconti, 128, 1994, pp. 489-514). A sua volta il modello metrico di Raimon Gaucelm sarebbe da individuare nella canzone di Sordello, Aitan ses plus viu hom quan viu jauzens (BdT 437.2). Nota: Canzone di crociata composta nel 1270 in occasione della morte di Luigi IX avvenuta a Tunisi il 25 agosto dello stesso anno. Il re francese era partito da Aigues Mortes nel luglio 1270, ma dopo essere sbarcato a Tunisi, da dove intendeva proseguire per l’Egitto e la Palestina, fu colpito dalla peste che ne causò la morte e ne decimò l’esercito. (Sulla figura leggendaria di Luigi IX cfr. Jacques Le Goff, «I gesti di San Luigi: incontro con un modello e una personalità», in Il meraviglioso e il quotidiano nell’occidente medievale, Bari 1983, pp. 65-80). L’esordio è quello tipico del planh ma già dalla seconda strofa si rivelano i motivi topici di un canto di esortazione alla crociata: il compianto per la perdita del re e la sua figura esemplare potrebbero o dovrebbero diventare pretesto e motivazione per indire una nuova spedizione in Terrasanta. Le speranze di Raimon Gaucelm si indirizzano allora verso Philippe III le Hardi (il rei Felips del v. 43), figlio di Luigi IX, salito al trono alla morte del padre. Ma le sue aspettative rimarranno ancora una volta deluse: nel 1275, infatti, in seguito alla convocazione da parte di papa Gregorio X del II concilio di Lione (1274), indetto allo scopo di organizzare la nona crociata, Philippe presterà giuramento e prenderà la croce a Parigi, ma non partirà. – Alla morte di Luigi IX dedica un planh anche Guilhem d’Autpol (BdT 206.2) (o Daspol BdT 122.1): Fortz tristors es e salvaj’a retraire, sulla cui posizione cfr. Paul Meyer, Les derniers troubadours de la Provence, Paris 1871, pp. 36-45 e William D. Paden, «The Poems of the Troubadours Guilhem d’Autpolh and “Daspol”», Romance Philology, XLVI, 1993, pp. 407-452. [sr] |