Questa tipica canzone d’amore è inviata ves Na Mari’ ad esperon / d’Auramala («verso madonna Maria d’Oramala a spron battuto», vv. 37-38) e nella tornada il trovatore tesse le lodi di Guglielmo Malaspina. Quest’ultima menzione permette di avere un facile terminus ante quem: Guglielmo morì tra il 21 e il 29 aprile del 1220 (cfr. Circostanze storiche di Era par ben que Valors se desfai, BdT 10.10). Maria d’Oramala è ignota ai documenti (sorte condivisa da altre celebri donne della casata malaspiniana), ma sappiamo che era la sorella di Guglielmo: ci informa di ciò Albertet stesso nel partimen con Peire, En Peire, dui pro cavallier (BdT 16.15), quando nella tornada da lui scritta invia il testo ad Auramala e sceglie come giudici Na Maria e En Guillem, son valen fraire (vv. 63-64, 66). Data la coerenza assoluta dei due componimenti, sono da respingere i tentativi, tutti artificiosamente fondati sulla mancanza documentale, di individuare Maria in altre dame omonime: Bergert 1913, pp. 98-99, la vorrebbe far coincidere con una certa Maria de Monsa, e così implicitamente anche Folena 1990, p. 89, con un’argomentazione che l’ultima editrice Sanguineti 2012, p. 88, ha già dimostrato essere inconsistente. Per la fissazione di un limite cronologico a quo si accetta comunemente l’idea che Albertet sia in Italia, anche se non stabilmente, dall’inizio del XIII secolo: cfr. Donna pros e richa (BdT 16.11) imitata da Raimbaut de Vaqueiras, Truan, mala gerra (BdT 392.32), anche se, dato l’uso parodico che i trovatori fanno delle donne genovesi, non si può dare per scontata la composizione del primo in Italia; cfr. anche Ab son gai e leugier (BdT 16.2), dove le identificazioni vanno ancora considerate sub iudice. Il trovatore è, ad ogni modo, nei possedimenti malaspiniani, come mostra la tornada; non si deve prendere l’invio a Maria alla lettera, come se questa non fosse presente: si tratta chiaramente d’un artificio retorico.
Bergert 1913
Fritz Bergert, Die von den Trobadors genannten oder gefeierten Damen, Halle 1913.
Boutière 1937
Jean Boutière, «Les poésies du troubadour Albertet», Studi medievali, n. s. 10, 1937, pp. 1-129.
De Bartholomaeis 1931
Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.
Folena 1990
Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.
Guida 2008
Guida, Saverio, «Questioni relative a tre partimens provenzali (BdT 388,1; 16,17; 75,5)», Cultura neolatina, 68, 2008, pp. 249-309.
Guida 2009
Saverio Guida, «Trovatori provenzali in Italia: chiose al partimen tra Albertet e Peire (BdT 16,15)», Revista de Literatura Medieval, 21, 2009, pp. 173-193.
Sanguineti 2012
Sanguineti, Francesca, Il trovatore Albertet, Modena 2012.