Guillem Raimon · Aimeric de Pegulhan, N’Aimeric, qe·us par d’aqest novel marqes? (BdT 229.2 = 10.35)
Circostanze storiche
N’Aimeric, qe·us par d’aqest novel marqes? (BdT 229.2 = 10.35) è una tenzone fra Guillem Raimon e Aimeric de Pegulhan in cui si discute la successione in una casata marchionale, identificata concordemente dalla critica con quella estense. Nonostante manchino elementi certi che possano corroborare questa ipotesi, essa risulta plausibile per il vissuto dei partenaires, entrambi attivi alla Casa d’Este.
La tenzone, in particolare, farebbe riferimento all’avvicendarsi di Azzo VII ad Aldobrandino. La datazione è dibattuta: elemento certo è il termine post quem dato dalla morte di Azzo VI (1212); De Bartholomaeis 1931, vol. I, p. 212, proponeva il 1216 (per Shepard - Chambers 1950, p. 12, invece, si tratterebbe degli anni 1215-1216). Tuttavia, si ritiene più probabile datare la composizione dopo il 1216 e, possibilmente, fissare un nuovo termine post quem al 1220, anno in cui Azzo VII uscì di minorità (posizione di fatto condivisa da Folena 1990, pp. 32-33 e Bettini Biagini 1981, pp. 79-81). Le rimostranze di Guillem Raimon (v. 6) nei confronti di Alisia, figlia di Rinaldo (principe di Antiochia) e vedova di Azzo VI (nonché madre di Azzo VII e di Costanza), sembrano infatti alludere alle difficoltà del casato in seguito alla campagna militare nella Marca d’Ancona, di cui Azzo VI era stato nominato marchese nel 1210 da papa Innocenzo III (cfr. Dean 1993a). Le rimostranze saranno forse da ricondurre alla «liberalità della donatrice, la quale, del resto, assunse il governo de’ dominî Estensi in un momento particolarmente difficile» (De Bartholomaeis 1931, vol. I, p. 212): tali ristrettezze economiche, con ogni evidenza, ebbero ripercussioni negative sulla vita culturale della corte. Il giovane Azzo VII rimase per due anni in mano a banchieri fiorentini come pegno per i debiti, e venne riscattato dalla madre Alisia solo nell’estate del 1216. Il v. 12, come già anticipato, sembrerebbe riferirsi proprio al periodo di minorità di Azzo VII, conclusosi nel 1220, e dunque probabile termine post quem della composizione: per i suoi tratti stilistici N’Aimeric, qe·us par d’aqest novel marqes? (BdT 229.2 = 10.35) si iscrive perfettamente nella stagione poetica di Calaone fra il 1220 e il 1226, che vide fiorire anche la cosiddetta «accademia tabernaria» (Folena 1990, p. 66).
Quanto ai partenaires, nonostante una piccola riserva sia avanzata da Shepard - Chambers 1950, p. 12, pare a tutti gli effetti evidente che l’Aimeric non meglio qualificato nell’unico testimone che ha trasmesso il testo, il canzoniere H, sia da identificare con Aimeric de Pegulhan. Vale la pena notare che questo trovatore ricorre alla medesima tecnica di scambio, verso per verso, in una tenzone fittizia fra il poeta e l’amata (Donna, per vos estauc en greu turmen, BdT 10.23). Oltre all’affinità stilistica di cui sopra, bisogna considerare che il rapporto di Aimeric con gli Estensi è attestato almeno dalla composizione del planh per Azzo VI Ja no cujey que·m pogues oblidar (BdT 10.30; ma su S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens, BdT 10.48, cfr. la scheda relativa). A sostegno dell’ipotesi di identificazione, infine, si consideri inoltre la ripresa parodica di N’Aimeric, que·us par del pro Bertram d’Aurel (BdT 217.4c = 10.36), nel canzoniere H trascritto di seguito a N’Aimeric, qe·us par d’aqest novel marqes? (BdT 229.2 = 10.35), e che ha come partenaires Guillem Figueira e lo stesso Aimeric.
Guillem Raimon è stato un trovatore attivo in Italia settentrionale nella prima metà del XIII sec., cui fu proprio l’appellativo di rei, evidentemente legato al milieu giullaresco (cfr. N’Obs de Biguli se plaing, BdT 229.3, v. 4, e Reis feritz de merda pel cuç, BdT 302.1, vv. 1-2). È possibile ricostruire la sua biografia sulla base di alcuni riscontri rinvenibili nella produzione lirica, costituita in massima parte da scambi di coblas, anche se la sua identificazione è in ogni caso complessa, vista «[l]a quantità [di] omonimi attestati nei cartulari» (Guida - Larghi 2014, p. 267). Guillem Raimon appare in ogni caso legato all’ambiente estense, come testimonia lo scambio di coblas con Ferrarino da Ferrara Amics Ferrairi (BdT 229.1a = 150.1, cfr. le Circostanze storiche).
Bibliografia
Bettini Biagini 1981
Giuliana Bettini Biagini, La poesia provenzale alla corte estense. Posizioni vecchie e nuove della critica e testi, Pisa 1981.
De Bartholomaeis 1931
Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.
Folena 1990
Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.
Guida - Larghi 2014
Saverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena 2014.
Shepard - Chambers 1950
William P. Shepard and Frank M. Chambers, The poems of Aimeric de Peguilhan, Evanston (Illinois) 1950.
Luca Gatti
7.v.2018