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Bertran de Born, Un sirventes que motz no·ill faill (BdT 80.44)


 

Circostanze storiche

 

 

 

 Questo sirventese, composto per incitare i baroni aquitani alla rivolta contro Riccardo Cuor di Leone, fa parte di un piccolo manipolo di componimenti riuniti da Gouiran sotto la denominazione cycle d’Hautefort, giacché contengono riferimenti alla contesa con Constantin, la quale vide Bertran strenuamente impegnato a preservare il possesso della signoria di Hautefort, minacciato appunto dalle rivendicazioni del fratello (Gouiran 1985, vol I, pp. 269-275). A tale controversia fece da sfondo la grande politica e, nello specifico, i dissidi interni alla famiglia dei Plantageneti: mentre infatti Constantin si alleò con Riccardo, Bertran trovò sostegno nel fratello Enrico di Inghilterra, il Re Giovane. L’eco dei dissidi tra Bertran e il coerede, percepibile soprattutto nella prima cobla, sarebbe, secondo la razo che accompagna il sirventese nei mss. FIK, all’origine della stesura del componimento. Dalla razo apprendiamo che, successivamente a una prima conquista del castello di Hautefort da parte di Constantin, «E·N Bertrans si·l recobret e si·l casset de tot lo poder» (si veda Gouiran 1985, vol. I, p. 297). Paden - Sankovitch - Stäblein 1986, p. 120, commentano: «we may date the first expulsion of Constantine before July 1182 from the allusion in stanza 3 [VII nell’ed. Gouiran] to Richard’s siege of Périgueux».

I pareri della critica, tuttavia, non sono stati unanimi nel datare questo sirventese, sicché converrà riportare i vari giudizi e le varie proposte di datazione. Clédat 1879, pp. 29-34, considerava questo sirventese la prima poesia politica del nostro trovatore e lo datava al 1176, secondo un’opinione non condivisa dagli studiosi successivi, che per fissare le coordinate cronologiche si sono concentrati soprattutto su quanto Bertran afferma nella strofe VII, in cui dichiara l’intento di giungere armato a Périgueux, pronto a sconfiggere ogni soldato pittavino. Secondo Thomas 1888, p. 7, e Stimming 1892, pp. 7-8, la data di composizione del sirventese può essere fissata al 1182, dal momento che le strofi VI e VII lasciano presupporre che il conte di Périgord avesse preso parte alla guerra contro Riccardo Cuor di Leone e che quest’ultimo si fosse impadronito di Périgueux. Sappiamo, dalla cronaca di Geoffroy de Vigeois, che il conte di Périgord Elia V Talairan fu costretto a consegnare il suo castello e che Riccardo assediò la città di Périgueux nel luglio 1182. Secondo Kastner 1934, p. 144, «strophes 4 [VI nell’ed. Gouiran] and 7 refer clearly to the siege of Périgueux, which surrendered to Richard in the first week of July 1182», e Bertran «jeers at the Count of Périgord for not budging from his fortress or Arenhalh».

Diversamente, Appel 1932, p. 28, proponeva una datazione al 1183, partendo dalla supposizione che nella settima strofe non fosse in realtà menzionata la presa di Périgueux e che nel 1183 Riccardo avesse tutte le ragioni per occupare Périgueux e le forze necessarie per farlo. Come però ha sottolineato Gouiran 1985, vol. I, p. 296, l’ipotesi formulata da Appel presuppone una serie di elementi di cui non possiamo essere certi. Inoltre, se questo sirventese fosse stato composto nel 1183 risulterebbe strana l’assenza di riferimenti a Goffredo di Bretagna o a Enrico il Giovane: «cette absence s’explique beaucoup mieux si le poème a été composé pendant l’été 1182: le Jeune Roi s’est enfui après sa réconciliation avec Richard sous les murs de Périgueux assiégée et Geoffroy n’est pas encore intervenu dans les affaires aquitaines».

Un’altra datazione ancora è proposta da Boissonnade 1895, p. 289, per il quale il sirventese «pourrait être placé en 1181, avant la pièce Ges no me desconort, puisqu’il y est question des ravages que les Poitevins exercent dans les terres du poète, de la mollesse du comte Hélie Talairan, et du conflit entre Aimar V et Richard, conflit dont l’existence nous paraît démontrées dès cette année». Su questa scia, De Bartholomaeis 1931, vol. I, p. 12, assegna una datazione approssimativa al 1181-1182.

L’ipotesi più plausibile resta indubbiamente quella di collocare il sirventese nel 1182, dal momento che, come si è detto sopra, questa datazione è quella che meglio si accorda con quanto Bertran dichiara nella settima cobla.

Ricordiamo, infine, che l’allusione a lombart del v. 39 non ha in quest’occorrenza alcun valore dal punto di vista storico: diversamente da Corz e gestas e joi d’amor (BdT 80.11), in cui Lombart figura al v. 51 (tràdito esclusivamente da Aa2) per indicare la volontà dei Lombardi di attaccare l’imperatore volpill (v. 50), alludendo così alle lotte dei comuni lombardi contro il Barbarossa, qui la menzione di lombart si colloca su un piano esclusivamente folclorico e si riferisce alla fama negativa di cui godevano, in area tanto francese quanto occitana, i lombardi, nell’immaginario comune considerati sinonimo di codardi, usurai e avari (cfr. anche Folena 1990, pp. 22-23 e la nota al v. 39 di Un sirventes que motz no·ill faill (BdT 80.44); per un’analisi delle diverse occorrenze di Lombart e Lombardia in occitano antico, impiegati per alludere all’identità italiana, si rimanda invece a Grimaldi 2016, pp. 87-97).

 

 

Bibliografia

 

Appel 1932

Carl Appel, Die Lieder Bertrans von Born, Halle 1932.

 

Boissonnade 1895

Prosper Boissonnade, «Les comtes d’Angoulême. Les ligues féodales contre Richard Coeur de Lion et les poésies de Bertran de Born (1176-1194)», Annales du Midi, 7, 1895, pp. 275-299.

 

Clédat 1879

Léon Clédat, Du rôle historique de Bertrand de Born (1175-1200), Paris 1879.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Folena 1990

Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.

 

Gouiran 1985

Gérard Gouiran, L’amour et la guerre. L’oeuvre de Bertran de Born, 2 voll., Aix-en-Provence 1985.

 

Grimaldi 2016

Marco Grimaldi, «L’identità italiana nella poesia dei trovatori», in L’espressione dell’identità nella lirica romanza, a cura di Federico Saviotti e Giuseppe Mascherpa, Pavia 2016, pp. 81-100.

 

Kastner 1934

Leo E. Kastner, «Notes on the poems of Bertran de Born. III», The Modern Language Review, 29, 1934, pp. 142-149

 

Paden - Sankovitch - Stäblein 1986

William D. Paden - Tilde Sankovitch - Patricia H. Stäblein, The Poems of the Troubadour Bertran de Born, Berkley - Los Angeles 1986.

 

Stimming 1892

Albert Stimming, Bertran von Born, Halle 1892

 

Thomas 1888

Antoine Thomas, Poésies complètes de Bertran de Born, publiées dans le texte original, avec une introduction, des notes, un glossaire et des extraits du cartulaire de Dalon, Toulouse 1888.

 

Francesca Sanguineti

3.iv.2017


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