I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
Edizione: Giosuè Lachin 2004; note: Oriana Scarpati. – Rialto 21.xi.2004.
O 88b, a1 177v.
Edizioni diplomatiche: Wilhelm Grüzmacher, « Die provençalische Liederhandschrift der St.Marcus-Bibliothek», Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen, 36, 1864, pp. 379-455, a p. 382 (ms. O); Cesare de Lollis, «Il canzoniere provenzale O», Atti della Reale Accademia dei Lincei, 2, 1886, pp. 4-112, a p. 96 (ms. O); Giulio Bertoni, Il Canzoniere provenzale di Bernart Amoros (Complemento Càmpori), Freiburg 1911, p. 605 (ms. a1).
Edizioni critiche: François-Just-Marie Raynouard, Choix de poésies originales des troubadours, Paris 1816-1821, 6 voll., V, p. 227 (su O); Oskar Schultz[-Gora], Die provenzalische Dichterinnen. Biographien und Texte, Leipzig 1888, p. 22 (su O); Ernesto Monaci, Testi antichi provenzali, Roma 1889, coll. 81-82 (su O); René Lavaud, «Les trois troubadours de Sarlat: Aimeric, Giraut de Salignac, Elias Cairel; texte et traduction des 24 pièces conservées», Lou Bournat, IV, XXXII, 1911, p. 519 (su O); Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 471 (senza traduzione né note); Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004, p. 77.
Altre edizioni: Hilde Jaeschke, Der Trobador Elias Cairel, Berlin 1921, p. 133 (riprende Bertoni e aggiunge traduzione e note); Angelika Rieger, Trobairitz. Der Beitrag der Frau in der altokzitanischen höfischen Lyrik. Edition des Gesamtkorpus, Tübingen 1991, p. 275.
Metrica: a8 b8 b8 a8 c10’ c10’ d10 d10 (Frank 577:182). Sei coblas unissonans di otto versi ciascuna, divisibili in un primo quartetto (a sua volta divisibile in due distici) di ottosillabi maschili a rime incrociate, e in una secondo quartetto composto di due distici di decasillabi a rima baciata, dei quali i primi due femminili, i secondi due maschili. Due tornadas, corrispondenti al secondo quartetto delle coblas, in decasillabi a rime piatte.
Tenzone composta in Grecia nel 1204. – Il componimento di Conon de Béthune L’autrier avint en chel autre païs (R 1574) non presenta alcuna coincidenza metrica con la tenzone di Isabella e Cairel, ma ha impressionanti coincidenze tematiche con questa (le principali differenze sono nella forma, narrativo dialogica in Conon, solo dialogica nella tenzone, e, per il contenuto, nel fatto che la dama di Conon dichiara tardi il suo amore, mentre Isabella «non ha mai rifiutato nulla» ad Elias, vv. 6-8), fino a permetterci di comprenderne meglio alcune allusioni, come l’invito a tornare in convento rivolto da Isabella ad Elias (vv. 37-38), da mettere certo in relazione con l’insulto dell’ignota dama all’ignoto cavaliere: «ains vos prendroit envie ç d’un bel varlet baisier et acoler» (vv. 23-24). C’è uno strettissimo rapporto tra i due testi, che dimostra in modo inconfutabile che Conon de Béthun ha avuto corrispondenza, almeno letteraria, con il trovatore. – Isabella è stata identificata con l’amante, poi moglie e infine vedova del terziere di Negroponte Ravano dalle Carceri, uno dei più importanti tra i baroni lombardi della Romània, ed è la stessa a cui Cairel dedica i componimenti BdT 133.3, 133.6, 133.9.