Rialto    IdT

 

Lanfranc Cigala, Seigne’n Thomas, tan mi plai (BdT 282.22)


 

Circostanze storiche

 

 

   

La canzone di Lanfranc Cigala, giudice della Repubblica genovese, è inviata a un Tommaso, di cui tesse gli elogi e che compie honrat fag...lai (v. 3), evidentemente non nell’area in cui opera il trovatore: il personaggio è concordemente identificato con Tommaso II di Savoia, conte di Fiandra (morto nel 1259). La datazione del testo è, come già indicato da Schultz 1883, p. 218 e ribadito da De Bartholomaeis 1931, vol. II, p. 196, incerta: lo studioso tedesco metteva in relazione il testo con il rientro di Tommaso nei domini aviti nel 1245 alla morte della moglie Giovanna di Fiandra (sposata nel 1237) e con il seguente matrimonio nel 1251 tra Tommaso e la genovese Beatrice Fieschi, nipote del papa Innocenzo IV. Entrambi i fatti erano coerenti con lo schieramento politico prevalente di Tommaso e con l’interesse che per lui poteva nutrire Lanfranc Cigala; la datazione si aggirerebbe, secondo Schultz, tra il 1245 e il 1259; a tale margine va posta la limitazione di De Bartholomaeis, che suggerisce come la poesia non possa essere posteriore al 1256, quando Tommaso subì una cocente sconfitta e patì una lunga prigionia ad opera degli astigiani, per le quali Lanfranc non avrebbe certo potuto usare l’espressione honrat fag sopra ricordata (De Bartholomaeis in realtà non recepisce neppure il limite cronologico inferiore del 1245). Bertoni 1915, p. 98, collega risolutamente la canzone cigaliana al matrimonio con Beatrice Fieschi e la colloca dunque «poco dopo il 1250».

Da ultimo Branciforti 1954, pp. 30-32 nega l’assenso a tutte le proposte precedenti: secondo l’editore italiano, le lodi elargite da Lanfranc Cigala a Tommaso II vanno inserite nello stesso contesto di un sirventese anti-imperiale di Uc de Saint-Circ, Un sierventes vuelh far en aquest so d’En Gui (BdT 457.42), composto durante l’assedio di Faenza nel 1240-1241, nella cui tornada si invitano Fiandra (e dunque Tommaso II) e Savoia (e dunque il di lui fratello Amedeo IV) a non prendere le parti di Federico II, soprattutto dopo che questi aveva assassinato nel 1239 il loro fratello Guglielmo I, vescovo eletto di Valenza (che Federico fosse il mandante di una morte improvvisa e sospetta non è sicuro, ma è ciò che Uc vuol far credere nel suo sirventese). Dato che, a differenza di Amedeo IV, fedele sostenitore dell’imperatore, Tommaso era stato fino ad allora un convinto guelfo, Branciforti, seguendo Zingarelli 1899, p. 13 e De Bartholomaeis 1931, vol. II, p. 156, dà alle parole di Uc il senso di un riavvicinamento possibile tra Federico e Tommaso, riavvicinamento che Uc vorrebbe scongiurare. Inoltre, dato che Lanfranc Cigala era di parte guelfa e non avrebbe potuto apprezzare un signore di parte ghibellina, anche la sua canzone deve precedere il 1240-1241. Tuttavia, Branciforti 1954, p. 31 nota 53 e p. 32 nota 55, ammette che il riavvicinamento di Tommaso a Federico avvenne solo nel 1247 e, inoltre, non deve essere sottaciuto il fatto che non vi è nessuna prova di un tentativo d’avvicinamento di Tommaso a Federico verso il 1240, se non l’interpretazione, che per definizione è infida, della tornada di Uc de Saint-Circ (e poiché Tommaso II e Amedeo IV in quel frangente non tenevano lo stesso partito, il testo di Uc è di per sé problematico: Branciforti stesso se ne avvede a p. 32 nota 55, dove ammette che i versi di Uc non sono la prova di un riavvicinamento, ma «raccolgono soltanto i timori del partito guelfo», timori però validi solo per Tommaso, giacché Amedeo era saldamente al fianco dell’imperatore). Peraltro, Branciforti utilizza questi elementi solo per fissare un terminus ante quem e circostanziare altre opinioni di natura interpretativa: secondo lui il lai del v. 3 della canzone del Cigala indica un luogo lontano, cioè le Fiandre, mentre nessun aperto accenno al rientro di Tommaso in Italia nel 1245 e al matrimonio “genovese” nel 1251 è riscontrabile nel testo. Su queste basi egli data la canzone al 1237-1240.

Le argomentazioni di Branciforti sono, tuttavia, basate su opinioni rispetto alle quali è difficile dare un giudizio: anzitutto è incerta la verosimiglianza dell’interpretazione della tornada di Uc de Saint-Circ, mentre sicuro è il dato di fatto che solo nel 1247 Tommaso passò con l’imperatore (il che, sulla base dei criteri stessi seguiti da Branciforti, aprirebbe almeno la strada ad una datazione 1237-1245); a ciò si aggiunge la considerazione presente in Bertoni 1915, pp. 86-87, secondo la quale all’epoca della sua primigenia e presunta deviazione ghibellina (intorno al 1240) Tommaso si trovava stabilmente nelle Fiandre, pertanto lontano dalle vicende italiane che potevano interessare il Cigala. Inoltre, è altrettanto incerta nell’interpretazione di Branciforti la localizzazione dell’indeterminatissimo lai che potrebbe rinviare a qualunque luogo diverso da Genova e non necessariamente alle Fiandre. Infine, depongono a sfavore di Branciforti la mancanza di elementi evidenti che connettano il sirventese di Uc de Saint-Circ e la canzone di Lanfranc Cigala ed ancora la mancanza di un elemento tale da aver potuto attrarre l’attenzione del genovese, laddove invece le interpretazioni concorrenti additano un matrimonio di parte guelfa che avrebbe potuto facilmente carpire tale attenzione. Per queste ragioni, per quanto Branciforti abbia tentato di darne una precisa collocazione cronologica, la canzone cigaliana resta, a mio avviso, di datazione incerta, così come già conclusero Bertoni e De Bartholomaeis; al suo interno manca peraltro ogni elemento contestualizzante al di fuori del v. 3 (che soggiace ad interpretazione, cfr. sopra).

 

 

 

Bibliografia

 

Bertoni 1915

Giulio Bertoni, I Trovatori d’Italia. Biografie, testi, traduzioni, note, Modena 1915.

 

Branciforti 1954

Francesco Branciforti, Il canzoniere di Lanfranco Cigala, Firenze 1954.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Schultz 1883

Oskar Schultz, «Die Lebensverhältnisse der italienischen Trobadors», Zeitschrift für romanische Philologie, 7, 1883, pp. 177-235.

 

Zingarelli 1899

Nicola Zingarelli, Intorno a due trovatori in Italia, Firenze 1899.

 

Giorgio Barachini

22.ii.2020


BdT    IdT